di Giancarlo Tommasone
Consultazioni per il Governo, cosa sta succedendo all’interno del M5S? Stylo24 lo ha chiesto ad Aldo Giannuli, politologo, storico consigliere di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Stiamo assistendo a una partita tra Di Maio e Fico?
Al momento non mi pare, magari poi domani, potrebbe venire fuori questa circostanza.
Fico «esploratore» riuscirà a compattare Pd e Leu?
Non lo so, anche perché il Movimento ha una nuova fiammata di interesse verso il centrodestra, e in particolare per la Lega. La situazione è alquanto intricata. Un ruolo fondamentale lo gioca il rapporto tra il Carroccio e Forza Italia. Nonostante Berlusconi stia facendo di tutto per sfasciare il centrodestra, non credo convenga a Salvini di scaricare il Cavaliere.

Perché?
In caso di nuove elezioni una cosa è presentarsi con un fronte unico che ti ha assicurato il 36% dei consensi, un’altra cosa è andarci con il 17 o il 18%.
Quindi lei immagina che si tornerà al voto?
Al momento è l’ipotesi più probabile. Salvini non può permettersi il lusso di rompere con Berlusconi e mettersi nelle mani dei 5 Stelle. Sarebbe una mossa suicida. Capisco Salvini, convivere col Cavaliere è una brutta vita. Tanto più dopo la sentenza sulla trattativa Stato-mafia. Non è definitiva, intendiamoci, ma comunque ha avuto e avrà un forte contraccolpo anche sulle consultazioni e sui rapporti interni al centrodestra.

Torniamo a Fico «esploratore». Nel corso di un’intervista rilasciata a la Repubblica, lei ha dichiarato: Di Maio farà di tutto per intralciarlo. Che cosa intendeva?
Partiamo da un presupposto, è stato Fico a presentare Di Maio a Grillo e a Casaleggio, non il contrario. Di Maio potrebbe pagare quella sorta di «irriconoscenza» fin qui dimostrata verso l’attuale presidente della Camera. Lo sa e si muoverà per impedire che quest’ultimo diventi premier al posto suo.
Ci sarebbe la possibilità?
Certo, Salvini potrebbe tranquillamente dire a Di Maio, facciamoci da parte io e te, e lasciamo la presidenza del Consiglio a Fico. Ma il candidato premier del M5S non lo accetterebbe mai.
Quali le eventuali contromosse di Di Maio a Fico premier?
Quelle di cominciare a giocare sulle condizioni non trattabili, manderà poi avanti Toninelli che farà lo stesso, vale a dire non recederanno dalla condizione di Di Maio presidente del Consiglio.

Potrebbe essere l’ultima occasione per il leader politico del Movimento. In caso di ritorno al voto c’è già l’ombra di Di Battista che incombe.
Anche questa è un’ipotesi più che probabile, ma per gli assetti futuri bisognerà aspettare ancora un po’.
Parliamo di lei e del suo addio al Movimento 5 Stelle, in che modo è maturato?
Premetto che mi definisco un sostenitore del M5S, non sono un attivista. Diciamo che io sono rimasto alle posizioni originarie del progetto, loro sono andati su un’altra strada, che non mi sento di percorrere.

Onestà, trasparenza, fronte anti euro, lo spirito del Movimento quando è morto?
E’ morto con Gianroberto Casaleggio. Vede, in principio, alla base del Movimento c’erano rigidità e intransigenza forti sul programma. Voglio dire, si era determinati sulle idee, ma flessibili sugli uomini. Adesso accade praticamente il contrario: il M5S è «sbragato» sul programma e inflessibile sugli uomini.
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