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Home Inchieste e storia della camorra

«Dimissioni in caso di rinvio a giudizio? E’ una delle opzioni, vedremo»

di Redazione
10 Settembre 2019
in Inchieste e storia della camorra, Notizie di Attualità, Notizie di Cronaca, Notizie di Politica
Tempo di lettura: 3 minuti
Il capitano del Noe, Gianpaolo Scafarto

Gianpaolo Scafarto

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di Giancarlo Tommasone

Vicenda Consip, udienza preliminare. Nella giornata di ieri, il maggiore del Noe, e assessore al Comune di Castellammare di Stabia, Gianpaolo Scafarto (deleghe a Sicurezza e Ambiente), ha reso dichiarazioni spontanee davanti al gup di Roma, Clementina Forleo. Scafarto ha tenuto a sottolineare come non abbia mai messo a rischio l’indagine, né abbia «mai rivelato alcuna notizia coperta da segreto».  «Questa è la verità e spero che venga affermata anche dal punto di vista giudiziario», ha detto ancora il maggiore dei carabinieri, a cui vengono rivolte contestazioni per violazione di segreto, depistaggio e falso in atto pubblico.

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In caso di rinvio a giudizio, per Scafarto, è naturale, ci sarebbero serie ripercussioni anche relativamente alla sua permanenza in giunta. Stylo24 ha raccolto le sue considerazioni in merito.

Dovesse essere rinviato a giudizio, si dimetterà dalla carica di assessore?
«Vedremo. Nel malaugurato caso in cui si verificasse una circostanza del genere, (quella delle dimissioni) resta una opzione da considerare. Di certo non metto il carro davanti ai buoi, e poi metà ottobre (si riferisce al periodo previsto per la decisone dei giudici, ndr) pure arriva».

A Palazzo Farnese circola la voce che non dovesse lasciare lei, potrebbe «dimetterla» il sindaco?
«Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo a lui».

Gira pure un’altra voce: i rapporti con Cimmino ultimamente, non sarebbero proprio «idilliaci». Lo conferma?
«Per me, il rapporto è ottimo. Anche oggi ho visto quanto riportato da alcuni organi di stampa, e mi è venuto quasi da ridere. Io non sono un uomo di politica, sia chiaro, ma non credo che esistano retro-pensieri da parte del sindaco Cimmino, con il quale c’è un rapporto di grande schiettezza e correttezza. Nel bene, e nel male, anche quando divergono le nostre opinioni. Si parla e si cerca di arrivare a un compromesso, che contempli le esigenze tecniche che gli rappresento io, e politiche che mi rappresenta lui». 

A proposito di divergenza di opinioni, c’è la gestione dell’appalto dei rifiuti. Qualcuno, dall’opposizione, l’ha accusata di non essere stato chiaro con la cittadinanza rispetto a un eventuale aumento delle tariffe.
«Voglio sottolineare che un po’ di tempo fa dichiarai che conferire nei siti sarebbe costato sempre di più; che le materie prime, da parte dei consorzi collegati al Conai, sarebbero costate sempre di meno, cosa che effettivamente, poi, sta avvenendo. Ma non perché io abbia particolari doti divinatorie, piuttosto è il mercato a dirlo. Se (dall’opposizione) avessero analizzato i dati degli anni precedenti, avrebbero visto che c’è un trend crescente relativamente ai costi per quel che riguarda le discariche. E una diminuzione del premio (contributo) che il Conai, attraverso le filiere, riconosce per il conferimento, ad esempio di plastica e alluminio».

Quindi, l’aumento era stato previsto?
«Assolutamente sì. Poi c’è sempre, chi, con grande ignoranza, e mi riferisco soprattutto al consigliere Nappi e al Movimento 5 Stelle, è capace di far confusione sull’argomento. Si parla di un aumento, del quale, io per lo meno, avendo letto e studiato il capitolato d’appalto speciale e gli atti consequenziali, ero al corrente. Dopo due anni non è che (dall’Am Tecnology, che si occupa della raccolta rifiuti a Castellammare, ndr) ci stiano chiedendo qualcosa che non avevamo previsto, lo sapevamo. Si tratta, tra l’altro, di un importo dovuto, previsto per legge. Proprio oggi abbiamo un incontro, durante il quale si discuterà sulle percentuali delle tariffe da concordare, relativamente all’adeguamento».

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