di Giancarlo Tommasone
E’ una guerra sotterranea quella che si registra da un po’ di settimane a Palazzo San Giacomo, e si combatte su due piani: politico e mediatico. I protagonisti dello scontro «silente» sono l’assessore al Welfare Roberta Gaeta e Alessandra Sardu, delegata alla Trasparenza.
Gli indizi sono tanti, e accumulandosi, giorno dopo giorno, diventano prove; sono disseminati nelle dichiarazioni rese alla stampa, nelle scelte effettuate di volta in volta dalle due componenti della Giunta, finanche nei post pubblicati su Facebook. Se infatti andiamo sulla pagina ufficiale dell’Assessorato al Welfare – post del 7 agosto – ci imbattiamo in due foto, quelle dell’ultimo incontro sull’immigrazione, o meglio quelle che si vuole far apparire come realizzate durante l’ultimo incontro.
In realtà sono immagini di luglio; Stylo24 è in possesso delle fotografie del tavolo del sei agosto scorso – scattate tra l’altro in un luogo diverso -, fotografie che non pubblichiamo, per evitare di svelare la nostra fonte. Gli scatti originali mostrano molti meno partecipanti rispetto a quelli che intervennero all’incontro del mese di luglio (organizzato per discutere dei «porti aperti»).

C’è da chiedersi perché siano state «manipolate» le foto. L’assessore Gaeta ha compreso che le immagini, effettivamente relative all’incontro di agosto, avrebbero reso testimonianza inoppugnabile di un numero di presenze nettamente inferiore alle aspettative? E per evitare di porgere il fianco a possibili strumentalizzazioni, ha pubblicato le foto di luglio?
Gaeta, però, ultimamente è particolarmente attiva nella proposta
di provvedimenti.
Tra gli ultimi prodotti, quelli relativi rispettivamente all’istituzione del garante dei detenuti e al nuovo assegno di cura per chi è gravato da disabilità e condizioni di non autosufficienza. Ciò è indice del fatto che l’assessore al Welfare stia cercando di recuperare la visibilità perduta, e di contro acquisita da Alessandra Sardu, che, non dimentichiamo, ha gestito la pratica del consigliere extracomunitario aggiunto.
Focalizzando l’attenzione proprio sulla delegata alla Trasparenza,
c’è da farsi una domanda.
Lei è stata nominata assessore in quota Gabriele Mundo. Ma adesso che si è iscritta a deMa, adesso che è diventata anche responsabile del dipartimento «Esteri» del movimento, Mundo la considererà ancora un assessore affidabile dal punto di vista politico, visto che ormai non la «controlla» più?