di Giancarlo Tommasone
Nelle scorse ore, Confitarma ha redatto e diffuso un comunicato dal titolo inequivocabile: ‘Basta attaccare la categoria degli armatori’. Attraverso lo scritto si tende a fare chiarezza su quanto avvenuto durante le ultime settimane. Soprattutto in virtù della polemica innescata dalla cosiddetta ‘battaglia navale’ che da alcuni anni vede protagonisti Vincenzo Onorato (Moby-Tirrenia) da una parte e Manuel Grimaldi (dell’omonimo gruppo) dall’altra. La confederazione, però, tiene a sottolineare che “bisogna tutelare tutti gli armatori italiani, non solo gli armatori dei traghetti”.
“Nelle ultime settimane, la diffusione strumentale di notizie sul tema dei marittimi comunitari ed extracomunitari imbarcati sulle navi di bandiera italiana ha trovato ampio spazio sui media nazionali dando luogo ad un’informazione di parte e scorretta che, travisando la reale situazione, denigra gravemente ed offende l’intera categoria degli armatori italiani. Dal 1998, con l’istituzione del Registro internazionale, la flotta mercantile italiana è più che raddoppiata e con essa è raddoppiato il numero dei marittimi imbarcati che oggi sono più di 60.000, in prevalenza italiani/comunitari”, è scritto nel documento.

Il messaggio è chiaro e non ci vuole molto a comprendere, anche in virtù della tempistica con cui è stato pubblicato, che rappresenta una sorta di risposta alla campagna portata avanti dall’armatore napoletano Vincenzo Onorato. Quest’ultimo, diventato il paladino del ‘navigare italiano’ è più volte entrato in polemica con l’associazione. Le ‘incomprensioni’ sono diventate insostenibili a novembre del 2015, quando il patron di Moby è uscito da Confitarma. “Di italiano resteranno solo le persone fisiche degli armatori che beneficeranno delle provvidenze dello Stato italiano in materia di sgravi con bandiere estere e marittimi extracomunitari, ovvero il danno e la beffa… la Confitarma oggi non difende più niente di italiano, ma solo gli interessi di un paio di gruppi armatoriali che navigano con mille bandiere e con marittimi non comunitari, pagati con una manciata di dollari al mese”, questo uno stralcio del comunicato diffuso da Onorato, all’atto dell’uscita dalla Confederazione degli armatori.
Nelle ultime settimane, naturalmente, suddette dichiarazioni sono tornate quanto mai di moda e sono state riprese da molti organi di informazione. Anche per tale motivo, ipotizziamo, Confitarma ha voluto precisare che “per quanto riguarda i marittimi extracomunitari imbarcati sulle navi italiane, i contratti di lavoro che vengono applicati sono regolati a livello internazionale e riconosciuti dall’ordinamento italiano… per evitare ulteriori strumentalizzazioni, Confitarma chiederà a tutte le forze politiche e ai media nazionali un confronto diretto al fine di approfondire il ruolo e il valore del settore marittimo in Italia e illustrare, numeri alla mano, i risultati ottenuti negli ultimi venti anni grazie alla Legge n.30 del 1998”. Non ci stupiremmo se a breve dovesse arrivare una contro risposta da parte di Vincenzo Onorato.
Le puntate dell’inchiesta sulla ‘battaglia navale’ tra Onorato e Grimaldi: Tirrenia schiera la flotta «tricolore» contro Grimaldi, Un mare di soldi (ai sindacati) per la battaglia navale Tirrenia-Grimaldi, Formazione e reclutamento dei marittimi, l’asse sindacati-manning, Il mare? Ormai non bagna più la città di Torre del Greco, Onorato predica il «navigare italiano» e poi costruisce le navi in Cina , Onorato incassa la maximulta e punta su un Governo a 5 Stelle