di Giancarlo Tommasone
Tutti al concorsone dalla Regione Campania, tutti a tentare la sorte e a investire nel futuro, nella speranza di un’occupazione nel segmento della pubblica amministrazione. Diecimila i posti di lavoro «messi a disposizione» dal bando indetto da Palazzo Santa Lucia. Nei giorni scorsi, Stylo24 ha riportato in esclusiva, della partecipazione, perfino di un primo cittadino. Si tratta del sindaco di Mugnano, Luigi Sarnataro, ma c’è da registrare pure che molti staffisti di Palazzo San Giacomo abbiano effettuato i test per il concorso.
Il caso / Maxiconcorso regionale, anche
il sindaco tenta la fortuna per il posto fisso
Proprio così, dalla roccaforte politica anti De Luca per eccellenza, quella appunto rappresentata dal Comune di Napoli, guidato dal sindaco Luigi de Magistris, tanti speranzosi concorrenti hanno raggiunto i padiglioni della Mostra d’Oltremare per affrontare le prove. La cosa, però, avrebbe fatto storcere il naso, e non poco, nelle stanze ai piani alti di Piazza Municipio.
Gli staffisti sarebbero stati addirittura bollati come «traditori», «miscredenti», «accusati» di non aver fede nelle potenzialità del progetto arancione, e di essere pronti a «vendersi» al nemico (politico).
La «reazione» ai piani alti
di Palazzo San Giacomo
Restando in ambito strettamente politico, quella dei collaboratori, è stata intesa come una azione che va ben oltre il tentativo del classico cambio di casacca. Dal canto loro, come biasimare gli staffisti? Il mandato a Palazzo San Giacomo avrà fine – se tutto dovesse andare per il meglio – nella primavera del 2021, quindi tra meno di due anni.
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E’ meglio anticiparsi e cominciare a cercare un’alternativa occupazionale, anche perché de Magistris non può più ricandidarsi e non è detto che la squadra che ha intenzione di mettere in campo deMa, per le prossime elezioni comunali, riuscirà a centrare l’obiettivo di riconquistare il governo locale. E poi vale sempre il vecchio adagio che recita: la pagnotta è pagnotta. E sulla necessità di portare la pagnotta a casa, non est disputandum, dicevano i latini.