Latitano a Napoli, le misure «anti-affondamento» da lockdown a favore delle imprese che operano negli scali
Nei giorni scorsi, il presidente di Conftrasporto Campania, Pasquale Legora de Feo, ha indirizzato una lettera al vertice dell’Adsp del Mar Tirreno centrale, Pietro Spirito, chiedendo «con urgenza» l’adozione «di misure speciali e di immediato impatto, a sostegno di tutta la comunità portuale campana». Anche quello portuale, come la quasi totalità dei comparti, fa segnare una caduta verticale delle entrate e del flusso economico, a causa del lockdown innescato dall’emergenza Covid-19.
La crisi globale si è abbattuta
con forza anche sull’economia dei porti
Tra le richieste, rivolte da Conftrasporto al presidente Spirito, anche quella relativa all’azzeramento totale «di tutti i canoni concessori, a qualsiasi titolo applicati e per qualsiasi periodo di durata della concessione e/o dell’occupazione, a decorrere dal mese di marzo a tutto il dicembre 2020».
La richiesta di intervento / Conftrasporto: a Napoli
subito misure speciali per salvare le attività portuali
In attesa di risposte da parte dell’Authority di Piazzale Pisacane, che su questo versante, secondo quanto emerge pure dalla missiva di Legora de Feo, è alquanto «temporeggiatore», Stylo24, si è occupato di realizzare un focus sulle misure anti-crisi adottate da altre Adsp italiane. Dalla nostra ricerca, emerge dunque, che dallo scorso 3 aprile, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrale, si è attivata per rendere pienamente operativa, nei porti di propria competenza, la sospensione del pagamento dei canoni prevista dal decreto Cura Italia del 17 marzo 2020.
Il focus sulle misure
messe in campo
dalle altre Authority
L’ordinanza del presidente Rodolfo Giampieri, stabilisce «che i canoni di concessione demaniale delle imprese portuali e dei concessionari regolati dagli articoli 16, 17, e 18, saranno sospesi dal 17 marzo al 31 luglio automaticamente, senza necessità di presentare domanda».
Giampieri ha tenuto a sottolineare, attraverso dichiarazioni rese a organi di stampa, come le Autorità di sistema portuale vivano «delle risorse che incamerano dai traffici portuali, quindi soffriamo al fianco delle imprese. Nonostante questo, siamo consapevoli di dover fare la nostra parte per affrontare questa crisi e ascoltare i segnali che ci arrivano dal sistema produttivo». Trasferendoci a Messina, già dalla scorsa settimana, il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Paolo Mega, ha voluto promuovere una serie di azioni a sostegno del settore.
Con l’obiettivo di «alleviare le difficoltà di lavoratori e aziende», che in questo periodo di emergenza Covid-19, fa sentire forte la ripercussione sull’economia. Lo scorso 7 aprile, il Comitato portuale ha dato il via libera a un primo pacchetto di misure anti-crisi. Stando a quanto ha dichiarato Mega, per i prossimi due anni, saranno circa otto i milioni di euro «che siamo pronti a prelevare dall’avanzo di amministrazione dell’Ente». «Speriamo soprattutto che la politica – ha continuato Mega – ci supporti nelle necessarie modifiche normative per quelle iniziative che non potranno essere avviate a legislazione vigente come la riduzione, sino all’esenzione completa nei casi di completo azzeramento dei fatturati, dei canoni per le concessioni demaniali a qualsiasi titolo rilasciate dall’Adsp».
C’è inoltre da segnalare che, sul versante delle misure «anti-affondamento» – messe in campo dalle Adsp per salvare l’economia portuale -, alla fine dello scorso marzo, dopo il presidente dell’Adsp del Mar Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, si è mossa anche l’Authority di Venezia, guidata dal presidente Pino Musolino. Anche l’Adsp del Mare Adriatico settentrionale ha applicato i provvedimenti del decreto Cura Italia, che stabiliscono per i porti la sospensione dei canoni demaniali e delle tasse di ancoraggio.