di Giancarlo Tommasone
Il consigliere comunale aggiunto, Viraj Prasanna, come rilevato ieri da Stylo24, è in attesa di una stanza a Via Verdi da più di otto mesi. Da quando cioè è stato eletto, vincendo la sfida delle consultazioni tenutesi a luglio scorso, con il contendente del Bangladesh, Rajib Sayed.
La richiesta, da parte di Viraj,
per l’assegnazione dell’ufficio
(che spetta a ogni consigliere),
è partita non appena il 41enne
dello Sri Lanka ha cominciato
a rivestire ufficialmente la carica
la figura dell’interfaccia con la comunità dei migranti che risiede a Napoli – ricordiamo – ha il diritto di parola, ma non di voto. Nell’Amministrazione guidata dal sindaco de Magistris che fa dell’integrazione e dell’accoglienza due dei maggiori punti di forza e che si schiera apertamente a favore dei «porti aperti», tanto da organizzare una flotta salva-migranti, rappresenta un controsenso, l’attesa che deve sopportare proprio il rappresentante della comunità extracomunitaria a Napoli, per vedersi riconoscere un diritto. Che poi si tramuta in una stanza in cui sistemare una scrivania, un pc e installare una linea fissa per il telefono: tutti «strumenti» che servono per lavorare e onorare il proprio mandato.
C’è poi da considerare, sempre come rilevato dal nostro giornale, che mentre Viraj non ha una stanza, i consiglieri delegati Gabriele Mundo e Maria Caniglia, possono contare non solo sugli uffici a Via Verdi, ma anche su quelli a Palazzo San Giacomo.

Sulla vicenda della mancata assegnazione della «postazione» al consigliere aggiunto, Stylo24 ha raccolto le considerazioni del presidente del Consiglio comunale, Sandro Fucito. «Il problema della stanza da assegnare al consigliere aggiunto è stato posto da me da lungo tempo. E sto cercando in prima persona di risolverlo, perché è un diritto del consigliere avere il proprio ufficio», afferma Fucito. Ma a cosa è dovuto questo ritardo? Chiediamo al presidente. «Forse si sono incontrate delle resistenze da parte di qualcuno a cedere questa stanza, ma stiamo lavorando per farla assegnare. Resistenze che hanno a che fare, ipotizzo, con le polemiche nate dopo le elezioni: sul fatto che Viraj non parlasse e comprendesse la nostra lingua. Io personalmente sto cercando di interfacciarmi con il consigliere aggiunto dando la mia disponibilità, affinché si arrivi a colmare delle lacune rispetto alla lingua e quindi si giunga alla sua partecipazione in Consiglio», risponde Fucito. «Spero che si riescano a colmare presto queste lacune; e spero che presto il consigliere delegato abbia la sua stanza. Del resto mi sono rivolto da tempo e continuo a rivolgermi agli uffici competenti perché ciò accada», conclude il presidente del Consiglio comunale di Napoli.