di Giancarlo Tommasone
Mancano poco meno di tre anni alle elezioni amministrative a Napoli, quelle che non vedranno partecipare, in virtù dei due mandati consecutivi ricoperti, Luigi de Magistris. Se da un lato assistiamo alle manovre di avvicinamento del centrosinistra, dall’altro si nota una certa «indifferenza» verso le prossime consultazioni da parte del variegato schieramento di centrodestra. Un silenzio assoluto. La differenza di approccio è lapalissiana; nell’ultimo periodo dalle colonne del Corriere del Mezzogiorno e di Repubblica la questione della necessità di affrontare il caso Napoli è stata ampiamente trattata dal Pd.

Hanno avviato la «campagna»,
ad esempio, Francesco Nicodemo
e Umberto De Gregorio.
Entrambi hanno parlato
di un patto civico per la città
Su Repubblica, poi, è stato dato vita al dibattito circa la rinascita del Partito democratico a livello provinciale (ultimo intervento in ordine di tempo, quello del presidente Tommaso Ederoclite). Effettivamente per le amministrative del 2021 qualche nome è stato fatto, dopo l’avvio dei sondaggi per inquadrare il prossimo candidato sindaco.

Niente di trascendente, intendiamoci, ma si tratta comunque
di azioni che invece sono nulle nell’opposto schieramento
Nel centrodestra, infatti, adesso che non c’è una candidatura come quella di Gianni Lettieri – al quale si deve riconoscere la tenacia e la voglia di mettersi in gioco nonostante sia stato contrastato più dai «suoi» che dai reali avversari politici -, proveniente dal mondo della società civile, non solo mancano i nomi, ma pure la voglia di cercarli.

Su questo versante sembra di trovarsi
nel deserto dei Tartari di Dino Buzzati,
dove si attende da tempo immemore l’invasione di un popolo misterioso,
che non arriva mai
Metafora che sta ad indicare proprio l’appiattimento al tempo di attesa rispetto alla volontà e alla necessità di azione. Del resto nemmeno si possono considerare forti, i nomi, sussurrati, di Guido Trombetti (proposto da Stefano Caldoro) oppure di Edoardo Cosenza. Silenzio e nessuna direttiva anche sulla formazione di un eventuale schieramento, né da FdI, né tanto meno dalla Lega. Indizi inesistenti anche in merito alla possibilità della corsa solitaria del Carroccio, che contribuirebbe a frazionare ulteriormente il centrodestra napoletano. In attesa (forse) del primo candidato sindaco leghista a Napoli.