di Francesco Vitale
Molte le incertezze sul futuro del Cira di Capua, tra l’altro evidenziate dalla Corte dei Conti attraverso la determina numero 91 dello scorso 18 settembre. In merito alla situazione non certo facile vissuta dal Centro italiano ricerca aerospaziale, di recente è stata prodotta anche una interrogazione indirizzata al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Una interpellanza che potrebbe avere ripercussioni serie,
arrivare finanche a un ricambio dei vertici
del Centro italiano ricerca aerospaziale.
Dalla determina redatta dalla magistratura contabile, sono emerse diverse criticità per la società controllata di Asi (per il 47%) e Leonardo-Finmeccanica (12%). Oltre agli evidenti costi, conseguenza di un considerevole monte stipendi di manager e personale, la Corte si è soffermata su «un quadro finanziario precario». La situazione del Cira si basa su previsioni incerte, ma anche su una incidenza «scarsa» dei soci pubblici nei processi decisionali.
I magistrati contabili si sono soffermati sulla nomina
della componente pubblica del nuovo consiglio
di amministrazione avvenuta nel 2017.
Come ha sottolineato la Corte dei Conti, la nomina sarebbe stata ad esclusiva partecipazione dell’Asi (tra l’altro commissariata a metà del mese scorso). Ciò perché né Cnr e né Asi (Area sviluppo industriale) Caserta hanno preso parte alla riunione per l’assegnazione delle nomine. Tutti e tre i componenti del Consiglio di amministrazione (che esprimono la parte pubblica non regionale), sono stati dunque designati soltanto da Agenzia spaziale italiana, mentre gli altri soci pubblici, oltre a non aver preso parte all’assemblea, «non hanno conferito delega all’Asi, violando quanto previsto nello statuto del Cira in ossequio al decreto ministeriale numero 305 del 1998 e il regolamento di amministrazione Asi, che prevede un concorso pubblico per la selezione di consiglieri nominati in partecipate dell’Agenzia», ha tenuto a sottolineare nel testo dell’interrogazione parlamentare, il senatore di FdI, Antonio Iannone. Che si riferisce ancora alla determina della Corte dei Conti; secondo i magistrati contabili «anche l’ultimo piano triennale del Cira – scrive Iannone nell’interpellanza – è stato approvato da Asi senza il concorso degli altri soci pubblici, con la previsione di perdite da coprire con il fondo di reinvestimento del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (ex lege n. 237 del 1993), che per legge può essere usato, invece, esclusivamente per le finalità Prora».
Le segnalazioni per danni erariali della Corte dei Conti
Iannone sottolinea pure come nella precedente relazione della Corte dei Conti sul Cira, sia stato «riportato che il collegio sindacale avrebbe fatto numerose segnalazioni di ipotetici danni erariali (in materia di personale, danno ambientale, sottrazione di materiali di proprietà pubblica, appalto di manutenzione degli impianti, eccetera) ed in alcuni casi di vicende di rilievo penale». Negli ultimi anni il Cira ha visto drammaticamente peggiorare la propria situazione economico-finanziaria «con un risultato di esercizio in negativo nel 2016, mettendo a rischio la sostenibilità dell’unico ente nazionale di ricerca aerospaziale e il poderoso investimento di fondi pubblici operato in questi anni».
Le difficoltà del Cira sotto il profilo finanziario
Dall’analisi della Corte dei Conti è emerso che il Cira si trova in una situazione molto critica dal punto di vista finanziario. Le risorse sarebbero sul punto di esaurirsi, del resto i magistrati contabili hanno puntato l’indice verso una gestione tutt’altro che orientata al risparmio. Non dimentichiamo che il Centro italiano ricerca aerospaziale è destinatario di fondi del Miur, che si attestano tra i 24 e i 25 milioni di euro, e nel caso il ministero decidesse di chiudere i rubinetti, siccome il denaro pubblico rappresenta entrata vitale, per il Cira di Capua non ci sarebbe altra alternativa al fallimento.
La richiesta di intervento al ministro per verificare
la legittimità della procedura per la nomina dei vertici Cira
Tornando all’interpellanza di Iannone, il senatore chiede se il ministro in indirizzo «intenda richiedere al commissario straordinario dell’Asi di verificare urgentemente la liceità delle procedure amministrative adottate per la nomina dei vertici Cira, anche tenuto conto della rilevanza delle somme investite utilizzando fondi pubblici; se risulti che il commissario straordinario dell’Asi intenda procedere ad un rapido ricambio dei vertici del Cira alla luce delle irregolarità e dei risultati disastrosi segnalati nelle relazioni della Corte dei Conti».