E il consigliere Saiello non avrebbe lasciato il Movimento per non perdere la presidenza della Commissione
Se nel resto d’Italia l’uscita dal Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio non sembra aver provocato veri scossoni, in Campania (soprattutto alla Regione e al Comune di Napoli) ha dimezzato il fronte grillino. La versione ufficiale parla della costituzione del nuovo gruppo di «Insieme per il futuro» in Consiglio regionale. Capogruppo l’immancabile e fedelissima di Giggino Di Maio, Valeria Ciarambino. Con lei anche i consiglieri Luigi Cirillo e Salvatore Aversano.
La «flotta» del nuovo gruppo però poteva essere ben più ampia. Da fonti romane Stylo24 ha appreso che il consigliere Gennaro Saiello è stato fortemente tentato di approdare nel progetto politico di Luigi Di Maio. Idea però caduta dopo aver fatto due rapidi calcoli. L’esponente 5 Stelle, infatti, è presidente della Commissione speciale Industria 4.0. In caso di un passaggio di «Ipf in maggioranza – raccontano le nostre fonti romane – Saiello avrebbe perduto la presidenza della Commissione, prospettiva di certo a lui non gradita». È significativo, su questo aspetto, il fatto che nel Movimento 5 Stelle siano rimasti chi copriva un ruolo istituzionale come presidenti di commissione.
Il futuro della capogruppo di «Insieme per il futuro» Valeria Ciarambino
Con la Ciarambino, infatti, sono passati due semplici consiglieri senza nessuna carica. La geopolitica del Centro direzionale però non termina qui, si fanno sempre più concrete le voci di un passaggio della vicepresidente del Consiglio in quota De Luca. Il passaggio in maggioranza però obbligherebbe la Ciarambino a lasciare lo scranno di numero due del Consiglio. Questo ruolo, infatti, spetta a un esponente dell’opposizione, di cui lei non farebbe più parte.
Allora cosa fare? Nel centrosinistra si sta ragionando sui possibili aspetti futuri e le mosse da fare per «premiare» la nuova alleata. Significative le parole di De Luca che dopo la scissione ha aperto all’interlocuzione con Luigi Di Maio (dopo avergliene dette di tutti i colori negli anni passati). «Stanno tentando di trovare un ruolo equivalente alla Ciarambino – raccontano a Stylo24 fonti istituzionali -. Che sia un assessorato o altro. Non è ancora definita ma si sta provando ad andare in questa direzione». Il problema quindi non sarebbe il credo politico o fidarsi più di Conte o Di Maio (tanto è vero che sono equamente divisi 3 da un lato, 3 dall’altro) ma ottenere «il maggior risultato personale senza perdere quello che già è stato conquistato» spiegano le stesse fonti istituzionali.
L’ingresso degli «esuli» però non comporterebbe rimpasti o assessori «trombati». Il governatore, all’atto di nominare la giunta 2 anni fa, ha tenuto per se tantissime deleghe. All’ex consigliera grillina non resterebbe da concordare con il governatore un nuovo ruolo tra un ampio ventaglio di possibilità. Una cosa è certa, non avrà deleghe fondamentali. «Di certo non le daranno la Sanità che De Luca considera troppo importante» conclude la fonte a Stylo24.