di Giancarlo Tommasone
Poeti, scrittori, intellettuali. Ma anche semplici cittadini, studenti, operai, professionisti. La lista è lunga e comprende migliaia di nomi, i nomi di coloro che nel tempo hanno difeso Cesare Battisti.
Il 64enne, ex componente dei Proletari armati
per il comunismo, estradato in Italia all’inizio di quest’anno,
si trova in carcere dove sconta l’ergastolo per quattro omicidi
Viene arrestato il 12 gennaio scorso a Santa Cruz, in Bolivia. Condotto nel penitenziario di Oristano, dopo due mesi di detenzione ammette le proprie responsabilità relativamente ai crimini per i quali è stato condannato. Si pente e confessa i quattro omicidi. Eppure in tantissimi, da anni, scrivevamo, hanno difeso l’ex terrorista. Gli stessi che oggi, dichiarano i parenti delle vittime, dovrebbero chiedere scusa, «come scusa per quanto dolore ha provocato, ha invocato lo stesso Battisti». Nel 2004 sul sito carmillaonline.com (di cui è direttore editoriale Valerio Evangelisti) compare una petizione per raccogliere firme per chiedere la liberazione dell’ex Pac (nel frattempo diventato scrittore), dopo il suo arresto avvenuto in Francia (il 10 febbraio del 2004).
A quell’appello aderiscono
intellettuali da mezzo mondo
In calce al documento è possibile trovare la firma di anche di un gruppo di napoletani, tra cui quella di uno sconosciuto all’epoca, Roberto Saviano. Lo stesso che due anni dopo raggiungerà il successo per essere l’autore del best seller «Gomorra»
Saviano prima firmò l’appello, poi, dopo essersi
affermato come scrittore, ritirò la sua adesione
«Mi segnalano la mia firma in un appello per Cesare Battisti… Finita lì per chissà quali strade del web e alla fine di chissà quali discussioni di quel periodo… non so abbastanza di questa vicenda, chiedo quindi a Carmilla di togliere il mio nome, per rispetto a tutte le vittime», dichiarerà l’autore di «Gomorra».
Nel frattempo però il «danno» è stato fatto. Nella lista di Carmilla compaiono pure le adesioni del deputato del Prc, Giovanni Russo Spena, politico e accademico di Acerra, che oggi ha 73 anni. E quella di Sante Notarnicola, poeta ed ex terrorista rosso coinvolto – secondo i magistrati – nella trattativa per liberare Ciro Cirillo. Trattativa che sarebbe stata condotta dal boss della Nco, Raffaele Cutolo. Ma lasciando la lista di Carmilla, c’è da sottolineare che tra coloro che in un modo o in un altro, hanno «preso le difese» di Battisti ci sono pure l’ex No global ed ex deputato napoletano di Rifondazione comunista, Francesco Caruso (cattedra di sociologia all’Università di Catanzaro) che ha dimostrato di non accettare l’arresto di Battisti: «Non si capisce cosa debba fare questo signore in carcere se il principio del carcere resta quello sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, che si chiama ‘rieducazione’, non ‘vendetta’» (dichiarazione resa a AdnKronos).
Sul trasferimento in Italia di Battisti è intervenuto
anche lo scrittore Erri De Luca, a gennaio scorso
Ha parlato di «rapimento e non di estradizione» per l’ex esponente dei Proletari armati per il comunismo. Questo dovrebbe essere il momento, se non delle scuse, almeno quello di chiarire delle posizioni. Ma fino ad ora tutto tace e i parenti delle vittime aspettano.