La denuncia dell’ex compagna: picchiata e vessata per ottenere denaro
Non si fermano i guai giudiziari per Carmine Cascio, già accusato di essersi finto maresciallo dei carabinieri, funzionario parlamentare e membro dei servizi segreti con (finte) amicizie importanti nello Stato Pontificio per estorcere denaro a una 50enne in cambio di un posto di lavoro. Adesso il 35enne è stato arrestato dai carabinieri della Tenenza di Ciampino per maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna. Lo riporta un articolo de «il Messaggero». La donna, un agente di polizia di Stato in servizio a Napoli, lo ha denunciato dopo aver subito l’ennesimo episodio di percosse e vessazioni
Secondo quanto raccontato dall’ex compagna, i due avrebbero avuto una relazione durata circa 3 anni, durante i quali lui l’avrebbe più volte picchiata e percossa per essersi rifiutata di assecondare le continue e pressanti richieste di soldi. Cascio, al diniego, avrebbe più volte sottratto il denaro dalla borsetta della ex. In precedenza, spiega ancora il Messaggero, Cascio aveva già riservato un trattamento simile a un’altra ex compagna residente a Frignano, in provincia di Caserta, ma era stato smascherato dallo stesso Stato Pontificio i cui funzionari comunicavano alle forze ordine di non averlo mai conosciuto. Dopo le indagini, il 35enne è stato arrestato a Ciampino dove aveva l’obbligo di dimora dopo un provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale del Riesame che, nell’aprile del 2022, aveva disposto la dimora nel Lazio. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Velletri.
Il precedente
Cascio finì in manette il 6 aprile 2022 ad opera dei carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore per estorsione aggravata, truffa e violenza sessuale ed era stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel Lazio. Alla base della misura la denuncia di una 50enne (di cui Stylo24 si è già occupata in passato) alla quale l’uomo si sarebbe presentato come militare dell’Arma proponendosi di trovare un posto di lavoro al figlio presso il Vaticano. In cambio però la donna, oggi parte lesa nel processo, assistita dall’avvocato Marcello Lala, avrebbe dovuto corrispondergli ingenti somme. E per convincerla della sua sincerità le avrebbe mostrato anche foto dove era ritratto con l’ex premier Giuseppe Conte.
Richieste che puntualmente, raccontò la 50enne, vennero respinte. Cascio, riferì ancora, cominciò a minacciarla di pubblicare foto osè o di rivelare al marito il tradimento e addirittura di fare del male al figlio. In seguito a questi episodi la vittima terrorizzata acconsentì a versare 3000 euro sulla sua carta prepagata e preziosi per un valore complessivo di 5000 euro. Dopo poco però raccontò tutto ai carabinieri, anche di esser stata costretta a subire atti sessuali in due occasioni, e l’uomo fu accusato anche di violenze. Da qui l’obbligo di dimora nel Lazio che però venne «ammorbidito» dal gip.