È indagata insieme ad altre 13 persone per abuso d’ufficio, falsità ideologica e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio
I carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di dimora a Casal Velino nei confronti del sindaco Silvia Pisapia. Il primo cittadino del comune cilentano risulta indagata – insieme ad altre 13 persone, tra cui anche amministratori – per abuso d’ufficio, falsità ideologica e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. L’inchiesta ruota attorno all’affidamento di servizi comunali inerenti la portualità, la manutenzione, la raccolta dei rifiuti, la refezione scolastica. Ma gli investigatori hanno acceso i riflettori anche su permessi per costruire in zone particolarmente appetibili.
I fatti finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura vallese, diretta dal procuratore capo Antonio Ricci, vanno dal 2015 al 2018. Gli investigatori ritengono che «l’amministratore, andando al di là dei compiti istituzionali connessi alla sua carica, si sia inserito in provvedimenti non di sua competenza, gestendoli a proprio piacimento”. La Procura di Vallo della Lucania, nella nota stampa diffusa, definisce la macchina burocratica «malsana, guidata e strumentalizzata con astuzia attraverso legami con collaboratori e titolari di cooperative aggiudicatrici di appalti pubblici».
Le indagini sono partite in seguito ad alcune segnalazioni relative a presunte illegittimità intercorse nella procedura amministrativa relativa alla realizzazione dell’Area Piano Insediamento Produttivo in località Vallo Scalo. Dagli accertamenti effettuati dai carabinieri, agli ordini del capitano Annarita D’Ambrosio, sono emersi atteggiamenti «posti in essere allo scopo di acquisire, in modo diretto o indiretto, il controllo di concessioni, autorizzazioni, appalti e pubblici servizi e, quindi, a realizzare profitti ingiusti attraverso la sistematica e illegittima attribuzione degli appalti a imprenditori “amici” in cambio di un consolidamento del potere politico attraverso l’attribuzione ai “clientes” di posti di lavoro».