di Giancarlo Tommasone
Potere al Popolo, progetto nato soltanto a novembre scorso, alle elezioni del 4 marzo ha raggiunto un risultato sorprendente: l’1,2%. Stylo24 ha raccolto la testimonianza del portavoce di Pap, Viola Carofalo.
Soddisfatta del risultato ottenuto?
Considerato il fatto che siamo nati praticamente tre mesi fa e considerando lo spostamento a destra complessivo, se andiamo a guardare i risultati generali di queste elezioni, possiamo dire che è un buon risultato. E’ un punto di partenza.

Qualcuno ha letto la nascita di Potere al Popolo come un tentativo di sabotaggio di Liberi e uguali. Che cosa risponde al riguardo?
Non so chi abbia fatto tale tipo di considerazione. Ma non è assolutamente così; non abbiamo lo stesso spirito, non andiamo nemmeno a intercettare le stesse persone. Credo che noi abbiamo valutato che c’era l’esigenza di ricostruire qualcosa dal basso, in maniera orizzontale, seguendo logiche completamente diverse da quelle che si utilizzano nella costruzione di un progetto e di un percorso anche elettorale. Il nostro fine non sono le elezioni, siamo tutte persone che lavorano sui territori, nei comitati, nelle associazioni, nei centri sociali. Questa è la nostra conformazione, anche l’orizzonte è diverso (rispetto a Leu, ndr).
Come vede il pugno chiuso di de Magistris, gesto che il sindaco sta ripetendo sempre più spesso?
Io lo vedo benissimo, sono contenta che anche persone che non fanno parte del nostro percorso, così come noi non facciamo parte di deMa, facciano il gesto del pugno chiuso. Anzi, posso essere solo contenta del fatto che lo faccia qualcun altro oltre a noi, soprattutto in questo momento storico, in cui vediamo tutt’altro in giro. Tornando a de Magistris, è un sindaco che noi abbiamo sempre stimato. Quando c’è stata la sua seconda candidatura lo abbiamo supportato, sempre dall’esterno, semplicemente dicendo che l’avremmo votato.

Il sindaco de Magistris ha preso le distanze dall’esperienza di Potere al Popolo, alle prossime elezioni europee darete a lui una mano?
Dipende da cosa fanno, non credo che si presenteranno come deMa. Noi per le Europee, stiamo facendo un discorso di grande vicinanza all’opzione di Jean-Luc Mélenchon, che tra l’altro è venuto anche a Napoli e all’Ex Opg. A noi sembra che la direzione giusta sia quella segnata da lui. Rispetto a de Magistris (che per le Europee ha già chiuso l’accordo con Varoufakis, ndr), non so se le nostre strade si incroceranno. Voglio dire, la strada che vogliamo fare noi, la conosciamo, non so esattamente quale sia il loro progetto. Ho stima per lui, non c’è preclusione, ma dipende dalle opzioni politiche non dalle persone.

C’è anche chi ha ipotizzato che Potere al Popolo sia stato un esperimento di de Magistris in vista delle Europee. Esclude questa possibilità?
Assolutamente, la escludo. Tra l’altro se ci fosse una minima base di fondatezza relativa a questa circostanza, de Magistris ci avrebbe fatto da endorser. Se fosse stato un esperimento suo ci avrebbe messo la faccia. Cosa che non ha fatto. Invece è stato tendenzialmente tiepido circa il progetto (Pap, ndr), anche se nei nostri confronti ha speso parole lusinghiere. Non lo dico in maniera critica, credo che lui, sulle Politiche non abbia voluto esprimersi, è restato in disparte perché questa è stata la valutazione che avranno fatto con deMa.
Chi sono stati i vostri finanziatori?
Assolutamente nessuno. Abbiamo fatto la campagna più povera tra le campagne elettorali della storia. Ci siamo finanziati attraverso le collette e le cene sociali, chiedendo aiuto dal nostro sito a chi voleva supportarci. Faccio solo un esempio, su Napoli, per rendere la portata dei costi da sostenere solo per piazzare un unico manifesto, per una settimana, nelle stazioni della Metro. I prezzi per la pubblicità, tra l’altro, sono accessibili a tutti e ognuno può controllare. Sarebbero occorsi 38mila euro. Al che abbiamo pensato: ma dove ci avviamo? E abbiamo lasciato stare.