“Voleva diventare padre, invece non ha avuto il tempo di fare niente. I responsabili meritano l’ergastolo”. Lo dice, in una intervista al quotidiano Il Mattino, Rosa Maria Esilio, 33 anni, da un mese e mezzo moglie del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma. “La vita e’ ingiusta. Cosa mi aspetto? Non lo so, vorrei solo che tornasse a casa. Conoscevo i pericoli che correva, gli dicevo ‘ti prego, devi tornare sempre a casa’. E lui me lo aveva promesso”.
Fiori e striscioni davanti la casa del vicebrigadiere a Somma Vesuviana
E’ un pellegrinaggio silenzioso quello che continua anche oggi verso la villetta su due piani di Mario Cerciello Rega, la cui autopsia si terrà questo pomeriggio presso l’istituto di medicina legale della Sapienza, che si erge nella zona Masseria del comune di Somma Vesuviana (Napoli) di cui era originario il militare. Nonostante in casa non ci sia nessuno – i parenti di Cerciello appresa la notizia sono subito accorsi a Roma – la comunita’ del comune alle falde del Vesuvio non fa mancare il proprio affetto al concittadino con fiori e messaggi di cordoglio lasciati dinanzi all’edificio circondato dall’orto e dagli alberi di noci, tra le passioni, assieme al volontariato, cui Cerciello dedicava parte del suo tempo libero.
Stamattina all’esterno della villetta sono stati affissi due striscioni. Spray nero su drappo bianco, uno reca la scritta ‘Ciao Mario’. L’altro dice: ‘Non sara’ la tua assenza ma il vuoto che hai lasciato nei nostri cuori’. Da un’auto scende una signora. Si avvicina al cancello e vi attacca un rosario. Un po’ piu’ in la’ spicca tra i fiori un grande girasole e piu’ distante un cero. Nel via vai disordinato che si sussegue chiunque arriva lascia qualcosa o si ferma per un momento di raccoglimento.
Lunedi’ sono in programma i funerali del militare dell’Arma a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli.