Il maresciallo Antonio Dell’Omo si è ucciso usando la pistola di ordinanza, due anni fa aveva ricevuto minacce di morte nel paese in cui era stato eletto
di Luigi Nicolosi
Un colpo di pistola alla tempia che non gli ha dato alcuna possibilità di scampo. Antonio Dell’Omo, 39enne maresciallo capo originario di Sant’Antimo ma in servizio a Roma, ha deciso di farla finita nel modo più atroce possibile. I motivi che hanno innescato il gesto non sono al momento ancora noti ma le forze dell’ordine – le indagini sul caso sono condotte dalla Squadra mobile di Latina – stanno scandagliano ogni angolo della vita della vittima. A parte dalla sua attività politica: Dell’Omo era infatti consigliere comunale di opposizione nella cittadina di Labico, dove si candidò sindaco nel 2007.
Nell’estate di due anni fa il carabiniere napoletano era stato vittima di alcune gravi minacce: ignoti gli avevano recapitato un lettera con dei proiettili. Una vicenda che ad oggi non è stata ancora chiarita, ma la polizia non è certa che esista un nesso tra quell’episodio e il suicidio di ieri sera. La dinamica dell’estremo gesto è stata invece rapidamente ricostruita: il maresciallo capo – prestava servizio alla stazione di Tor Tre Treste, a Roma – dopo aver raggiunto il ponte del Mascarello, a Latina, ha impugnato la propria arma di ordinanza e dopo averla puntata contro se stesso ha puntato il grilletto. Alla scena non avrebbe assistito alcun testimone, ma la sua auto è stata in seguito notata da alcuni passanti che hanno quindi lanciato l’allarme alle forze dell’ordine.