La circostanza emerge da una intercettazione: gli affiliati commentano la deposizione di un collaboratore di giustizia, che sono riusciti ad ascoltare in anteprima
Il 16 dicembre del 2008, vengono intercettati, mentre parlano in auto, due esponenti del clan Polverino. Si tratta di Salvatore Liccardi (alias Pataniello) e di Roberto Perrone (anche detto Paperone). Dalla conversazione che intercorre tra i sodali, emerge pure che il boss Giuseppe Polverino (allora latitante, e nell’occasione indicato con il nome di Carminiello) ha inviato «cinquemila euro ad ogni colonnello del suo gruppo; tra questi anche Pataniello e Paperone», commentano gli inquirenti. L’attenzione dei magistrati è colpita, in particolare, da un passaggio del dialogo tra Liccardi e Perrone. «Un dato sconcertante emerge dal prosieguo della conversazione relativamente alla collusione di esponenti delle forze dell’ordine o di ambienti giudiziari con il clan Polverino».
Lo scenario / I picciotti presi
a schiaffi dal boss per insubordinazione
Per quale motivo? E di cosa parlano i due affiliati? «I soggetti intercettati o comunque gli altri esponenti del clan, risultano infatti essere in possesso, già alla data dell’intercettazione, di un cd-rom contenente le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Piana, già affiliato al clan Abbinante di Secondigliano, ma maranese di nascita». Quindi prima che le dichiarazioni finissero agli atti dell’inchiesta contro il clan di Marano, alcuni esponenti dello stesso sodalizio criminale erano a conoscenza di quanto fatto mettere a verbale dal collaboratore di giustizia. «Purtroppo – commentano i pm che si occupano dell’inchiesta – non vi è alcun dubbio al riguardo, poiché le parole riferite da Pataniello a Perrone, circa il riconoscimento fotografico effettuato dal collaboratore nei loro confronti, corrispondono alla lettera a quanto affermato da Giovanni Piana nel corso dell’interrogatorio reso in data 14 marzo 2008». «Hai capito come ha scritto sopra questo coso (il cd-rom)? Che io l’ho conosciuto tramite Ciccio Purtuso (Sabatino Cerullo, ndr) una volta, nel bar», spiega Liccardi. Che continua: «Domani me lo dà (il cd-rom), Lelluccio e ha detto: “Pataniello, ti posso dire la verità? Mi devo fare una copia e me la devo far spiegare da uno…».