Pestaggi e racket per comandare, il super pentito svela la strategia criminale del clan Silenzio: «Per i lavori alla chiesa abbiamo preso due tranche da mille euro»
di Luigi Nicolosi
Racket e pestaggi per comandare. È stata una strategia spietata e implacabile, quella che il clan Silenzio avrebbe messo in atto negli ultimi anni per conquistare il monopolio degli affari criminali nel quartiere San Giovanni a Teduccio. Per riuscire nell’intento il gruppo con base nel rione Bronx avrebbe compiuto anche alcuni sconfinamenti e, soprattutto, messo nel mirino attività e realtà sociali un tempo ritenute intoccabili dalla camorra: «Abbiamo preso i soldi anche dalla chiesa, due tranche da mille euro».
A riferire l’incredibile retroscena è oggi Antonio Costabile, per anni capopiazza e killer del clan Silenzio, da pochi mesi transitato nelle fila dei collaboratori di giustizia. Interrogato dagli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Napoli lo scorso 4 agosto, Costabile “’o cerrano” ha fornito una lunga serie di informazioni ai pm. Il pentito ha parlato a lungo dell’omicidio di Vincenzo Di Mede, inquadrando il delitto all’interno della tensione esplosa all’epoca tra i clan Formicola, in quel periodo ancora alleato dei Silenzio, e Mazzarella. Costabile ha però riferito diverse notizie in merito ai loschi affari della cosca del Bronx spiegando: «Ferdinando Di Pede (arrestato nel blitz di pochi giorni fa, ndr) insieme a “Peppe ’o scemo” e Giuseppe Fusaro ha partecipato credo nel 2014 a una sparatoria con kalshnikov contro Salvatore Donadeo. Fu Ferdinando Di Pede a raccontarmelo in quanto io all’epoca ero detenuto. Me lo riferì quando uscii dal carcere, nel 2017. Di Pede era da poco uscito dal carcere anche lui e si era messo con Francesco Silenzio».
Il collaboratore di giustizia si addentra quindi nel racconto fornendo ulteriori retroscena: «Di Pede ha partecipato poi al pestaggio dei Rapicano al Mercato nel 2020 e alle estorsioni al Mercato dal 2017 al 2018». Una strategia della tensione finalizzata a scalzare dal ponte di comando i rivali del clan Mazzarella, egemoni sia nella periferia est di Napoli che in buona parte del centro storico. Stando a quanto riferito da Costabile, Di Pede avrebbe anche preso parte «all’estorsione alla parrocchia di San Giovanni a Teduccio a Pasqua 2018. Prendemmo i soldi, due tranche da 1.000 euro, dalla ditta che stava ristrutturando la parrocchia. Dividemmo i soldi io, Ferdinando Di Pede e Raffaele Granata». A distanza di pochi anni resta però ben poco di quello spietato cartello di camorra. Attualmente, infatti, i Silenzio e i Formicola sono entrati in rotta di collisione, con i secondi letteralmente cacciati dal Bronx di via Alveo Artificiale.