di Giancarlo Tommasone
La «barca a mare» rappresenta uno status symbol a cui, evidentemente, i boss non sanno resistere, né possono rinunciare. E’ pure il caso di Ettore Bosti (figlio del più noto boss Patrizio), che il 4 luglio del 2013 entra in possesso di una imbarcazione modello Atlantis 47.
Quindici
metri di lunghezza,
due camere da letto,
due bagni,
salottino,
due zone prendisole
La acquista per 45mila euro, così si evince dal documento di compravendita (annotano gli inquirenti), siglato da tale Raffaella Esposito (che, secondo gli investigatori, farà da prestanome per l’intestazione della barca). Il nome di Esposito compare tra quelli delle 214 persone indagate nell’ambito della recente inchiesta contro il cartello camorristico dell’Alleanza di Secondigliano.
La barca è ormeggiata a Mergellina (lato Via Caracciolo) e vi bada, sia per la manutenzione che per il rimessaggio, Adolfo Dello Russo (soggetto ritenuto organico al clan Piccirillo della Torretta). L’attività di intercettazione ha provato più volte come l’imbarcazione, fittiziamente intestata a Esposito, fosse in effetti nella disponibilità di ‘o russo (come, a causa del colore dei capelli, è altrimenti detto Ettore Bosti).
La barca
viene ormeggiata
a Mergellina
Il 10 luglio del 2013, c’è una conversazione al telefono, captata dagli investigatori, che avviene tra Bosti e Rosario Maisto (che secondo gli inquirenti si occupa delle pratiche «burocratiche» dell’acquisto). Nel corso della telefonata, i due fanno riferimento a dieci assegni, con i quali Bosti avrebbe comprato l’imbarcazione. «Al fine di camuffare il reale argomento – è scritto nell’ordinanza a firma del gip Roberto D’Auria – i due indicavano gli assegni con l’espressione “documenti scanagliati (scadenzati, ndr) mese per mese: Bosti aveva consegnato a Maisto dieci assegni post-datati per l’importo pari al valore del prezzo preventivamente concordato tra le parti».
Le intercettazioni
L’imbarcazione
proposta
a noleggio
Che l’imbarcazione fosse nella piena disponibilità di Bosti e della sua famiglia è provato pure dal fatto, annotano gli inquirenti, che nel corso di una telefonata intercettata, Filomena Lo Russo (figlia di Mario, ex boss dei «capitoni», poi passato a collaborare con la giustizia), moglie di Bosti, dica a un’amica di aver trascorso tutta la giornata a bordo della barca nuova. Ma c’è di più, l’Atlantis 47 era proposta anche per il noleggio, dallo stesso Bosti.
La telefonata
tra Ettore Bosti
e un potenziale
cliente
I costi relativi
al noleggio
dell’imbarcazione
A supporto della circostanza c’è una telefonata che viene registrata il 7 agosto del 2013. Un tale Marcello, non meglio identificato, contatta Bosti e gli chiede informazioni. «Che prezzo viene?», chiede Marcello. «Io sto cercando (chiedendo) 1.200-1.300 euro (…) milletrecento euro al giorno, poi tengo pure il marinaio (a cui si propone di versare 100 euro al giorno, ndr) (…) escluso il carburante, ovviamente».
La barca va fittata per quindici giorni, al che, Marcello dice: «Non lo so se riesco a prenderla per quindici giorni». «E lo so, ma io non la posso tenere ferma a Capri 15 giorni col marinaio sopra», ribatte Bosti. «No, ma io dicevo senza il marinaio», afferma Marcello. Al che Bosti, chiude ogni spiraglio di trattativa: «No, no… solo la barca, non la fitto». A fine novembre del 2013 si assiste anche al trasferimento dell’Atlantis 47 a Barcellona, la barca viene «ceduta» a Salvatore Romano, che avrebbe dovuto appunto acquistarla da Ettore Bosti. Fatto sta che Romano non riesce a pagare il debito contratto con Bosti per l’acquisto dell’imbarcazione, e a luglio del 2014 l’Atlantis 47 viene di nuovo trasferita a Napoli. L’otto agosto del 2014, la circostanza è confermata anche da un appostamento degli uomini del Ros, che notano Ettore Bosti mentre lascia il porticciolo di Mergellina, alla guida della barca.