Le vendite online stanno continuando a registrare ancora numeri record. Ecco quali sono i settori che vanno per la maggiore in Italia secondo le statistiche più accreditate.
I colossi e-commerce continuano a dominare lo shopping online
L’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha pubblicato i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni n.2 del 2022, ripresi anche dal quotidiano La Repubblica. Tra questi non mancano quelli relativi ai siti e alle app di e-commerce, un settore che, a partire dal periodo della pandemia, non ha mai smesso di crescere. Secondo i numeri riportati, nel settembre 2022 gli utenti che si sono collegati a siti e app di e-commerce sono stati ben 38,1 milioni, ovvero l’86,4% di tutti coloro che hanno utilizzato Internet. Si tratta di una crescita di 448 mila utenti rispetto a settembre 2021, in netto aumento (anche) rispetto ai 35,5 milioni del settembre 2020 (quando la fase acuta della pandemia sembrava cominciare ad attenuarsi).
Sempre secondo l’AGCOM, si trovano sul podio dei siti più visitati dagli utenti i colossi che tutti conoscono. Con 35,2 milioni di utenti (pari al 92,4% del totale degli utenti mensili di siti/app di ecommerce), Amazon registra una crescita del 4,7% rispetto a settembre dell’anno precedente. A seguire, si trovano eBay (con meno della metà degli utenti) e Subito.it, che di recente ha stretto una collaborazione con Paypal per permettere ai propri utenti di pagare a rate secondo la formula, sempre più diffusa, del “buy now, pay later”.
Le categorie di acquisti più in voga
Ma quali sono le categorie di acquisto per cui gli italiani spendono di più?
Secondo i risultati del nuovo Report annuale sull’e-commerce italiano elaborato da Idealo, 8 italiani su 10 fanno almeno un acquisto online alla settimana. Negli ultimi tre mesi, il 43% degli utenti online ha comprato un prodotto di elettronica, mentre il 41% ha acquistato un capo di abbigliamento. Sempre nel settore moda, le scarpe si aggiudicano il 33% degli acquisti online, mentre il settore bellezza & profumi conquista il 32% degli utenti. Altre categorie di successo sono state quella dei medicinali e prodotti per la salute (25%), food & beverage (21%), il settore pet (20%), sport & outdoor (16%) e arredamento e giardino (15%).
Il successo dell’intrattenimento
Una menzione a parte va riservata al gaming, che nell’ultimo periodo ha raggiunto ottimi risultati (26%). La spesa per questo genere di intrattenimenti, infatti, risulta addirittura raddoppiata nell’arco di tre anni. Tra le categorie di gioco più apprezzate si annoverano in primis i Battle Royale come Fortnite: secondo uno strumento presente sul sito MusicMagpie, che simula in tempo reale gli incassi dei vari videogiochi, infatti, la Epic Games guadagnerebbe grazie a Fortnite circa 3000 euro al minuto. I Battle Royale risultano così apprezzati soprattutto perché offrono la possibilità di esplorare mappe sconfinate e di sfidare in diretta altri giocatori, anche a squadre.
Ma tra le piattaforme su cui gli italiani spendono di più si trovano anche i casinò online. Ad agosto 2023 la spesa ha raggiunto i 193,5 milioni di euro, un +13,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questi giochi sono apprezzati soprattutto perché mettono a disposizione dei giocatori interessanti bonus, come quello offerto dal casinò 888, per esempio, grazie ai quali è possibile provare gratuitamente i titoli. Inoltre, i casinò online permettono agli utenti di sperimentare il brivido delle sale da gioco senza nemmeno dover uscire da casa. Infine, i giochi sportivi: sempre secondo lo strumento presente sul sito MusicMagpie, infatti, Fifa 19 registra incassi medi di circa 1.375 euro al minuto, mentre Fifa 20 di 889 euro al minuto. Anche NBA 2K20 è tra i più amati, con un guadagno medio di circa 647 euro ogni 60 secondi.
In definitiva, è possibile affermare che il gaming rientri sicuramente tra le categorie merceologiche per cui si spende di più online, senza contare i guadagni derivanti dalle copie fisiche dei videogiochi che, seppur inferiori rispetto a quelli digitali, rappresentano una fonte di introito ancora oggi molto importante per le case di produzione.