A presentare ricorso una cittadina georgiana, che seppure irregolare ha tre figli minori iscritti a scuole napoletane
Il Comune di Napoli è stato condannato dal Tribunale di Napoli (XIII Sezione) che ha accolto il ricorso di una cittadina georgiana, esclusa dal bonus spesa (300 euro in tre settimane) emesso lo scorso marzo in seguito all’emergenza sociale innescata dalla pandemia Covid. Secondo i giudici, la delibera di Palazzo San Giacomo è «discriminatoria», perché non avrebbe tenuto conto – per accedere alla misura – di altri fattori, all’infuori della residenza sul territorio comunale. A presentare ricorso e a vincerlo una donna georgiana, che nonostante risulti essere cittadina «irregolare» sul territorio nazionale, aveva ottenuto il permesso del Tribunale dei Minori, che ha tenuto in considerazione lo status di madre di tre bambini, iscritti regolarmente presso scuole napoletane. Il Comune, quindi, – per la corresponsione del bonus – avrebbe tenuto in conto solo il requisito della residenza, senza quelli del disagio sociale e della stabile dimora di fatto sul territorio napoletano della donna. Palazzo San Giacomo ha annunciato che si appellerà alla sentenza.