I magistrati vogliono scoprire se ci siano state o meno responsabilità da parte dei tecnici Eav, in particolare sul numero di persone presenti nella cabina.
La Procura di Torre Annunziata ha aperto una inchiesta sul blocco della funivia del Faito avvenuto domenica pomeriggio, che ha lasciato una trentina di persone sospese nel vuoto per due ore. I magistrati oplontini mirano a scoprire se ci siano state o meno responsabilità da parte dei tecnici Eav, in particolare sul numero di persone presenti nella cabina durante l’ultima corsa di giornata, avvenuta alle 17.20. Durante la quale, secondo alcuni passeggeri, sarebbero state presenti troppe persone.
Ma, proprio in merito a ciò, l’Eav non ha dubbi, confermando, in una nota, come siano state effettuate tutte le operazioni di controllo sull’impianto, che hanno confermato che il fermo della funivia del Faito “è stato causato da un fattore esterno (black out elettrico) che ha provocato la rottura di un fusibile. Il guasto è stato gestito correttamente dal personale di servizio, con grande professionalità. Domani il servizio riprende regolarmente”.
Quanto al numero di persone presenti in cabina al momento del guasto, prosegue la nota, “il numero esatto era di 26 adulti e 5 bambini. La capienza massima in cabina è di 35 persone, ridotte oggi all’80% per le disposizioni anti-covid, per cui il limite scende a 28 persone. Essendo l’ultima corsa in discesa sono stati fatti salire tutti i bambini, anche in ossequio alle linee guida della conferenza delle regioni del 28 aprile che prevede che in discesa si possa arrivare a 35 se ci sono file”.
Sull’episodio, per difendere la professionalità dei dipenti Eav, è intervenuto anche Alfonso Langella, segretario Fit Cisl Campania, che, però, chiede all’Ente, investimenti in tecnologie. “Abbiamo appreso dai dipendenti Eav e poi dai comunicati aziendali di un problema alla Funivia del Faito. Ci hanno svelato difficolta’ dovute alle rete elettrica con un successivo blocco del circuito di sicurezza. Problematica risolta in meno di un’ora soprattutto grazie alla bravura delle maestranze sul posto”.
“Immaginiamo – prosegue – lo spavento delle persone rimaste a bordo della Funivia a cui va la nostra solidarieta’. Speriamo che Eav finalmente investa in nuove tecnologie ovunque con particolare attenzione alla parte elettrica dove e’ carente e arretrata da anni, come si evince anche dagli ultimi episodi successi ai treni e su cui attendiamo ancora chiarezza. La professionalita’ del personale dipendente non puo’ sempre sostituirsi all’arretratezza e cattivo lavoro svolto da aziende esterne negli ultimi 15 anni”.
“Crediamo – conclude – che la fortuna prima o poi ci possa abbandonare e non vogliamo piu’ attendere continuando a sperare. Si deve riprogettare e internalizzare le attivita’ evitando sperpero di denaro pubblico e incompetenza esterna di ditte che proseguono a fare danni senza nessun controllo da parte di Eav”.