Dopo la denuncia della prof di religione lo studente di una media finisce sul «banco degli imputati»
Il clima non è proprio di autodafé, ma poco ci manca. Piuttosto una storia da Inquisizione di provincia, quella che si registra in una scuola media del Salernitano, precipitata di colpo nel Medioevo. Qualche giorno fa uno studente di 12 anni, nell’intervallo tra un’ora e l’altra, si porta alla lavagna elettronica e disegna quello che nelle sue intenzioni – e come ammetterà candidamente qualche minuto dopo – una immagine stilizzata di Gesù (che Stylo24 ripropone nel disegno realizzato dal ragazzo a casa).
Clima da Medioevo in una media di provincia
Peccato che quel disegno all’apparenza innocuo e dallo stile che richiama vagamente la pittura rupestre o quella di epoca paleocristiana, non sia stato per niente gradito dalla professoressa di religione. Appena arrivata in classe per tenere la propria lezione, sarebbe rimasta impietrita al cospetto del «sacrilegio». Ripresasi dallo choc iniziale ha però subito ritrovato la forza (sostenuta da una fede incrollabile) per radunare un pool di testimoni, formato da altri colleghi e personale scolastico. E allora, sul «banco degli imputati» è finito il 12enne. Accusato di cosa? Di blasfemia.
Chiesta la convocazione immediata di un Consiglio di classe straordinario
Il tono utilizzato dalla prof per chiedere la convocazione di un Consiglio di classe straordinario non lascia spazio a fraintendimenti. «L’alunno, senza permesso del collega Prof… – si legge nella nota visionata dal nostro giornale – usa il monitor interattivo e quando la scrivente entra in aula nota un disegno blasfemo, che a dire dell’alunno, rappresenta Gesù. La foto di tale immagine sarà mostrata al Dirigente scolastico e al CDC (Consiglio di classe, ndr). Tutti gli alunni dichiarano di aver suggerito al compagno di cancellare quanto prodotto per evitare spiacevoli conseguenze, ma sono rimasti inascoltati. La scrivente chiede la convocazione di un Consiglio straordinario».
Attesa per la decisione del «Gran Giurì»
Si attende adesso la convocazione del Consiglio di classe e la conseguente decisione che sarà presa nei confronti di quello che – parlano i fatti – è comunque già stato additato come autore e divulgatore di immagini blasfeme. Chissà che nel delicato compito di assolvere o condannare un dodicenne, il corpo docente non si aiuti con una perizia di qualche novello Guglielmo da Baskerville o magari di un critico d’arte (troppo scomodare il sottosegretario Vittorio Sgarbi?). Loro sì che potrebbero fornire esaustive spiegazioni sulla natura intrinseca ed estrinseca dell’opera lasciata sulla lavagna elettronica.
Le prime conseguenze e il ritardo nel fornire la «prova regina»
Nel frattempo, già sarebbero arrivate le prime conseguenze per l’alunno. Stando a quanto denuncia a Stylo24 il papà del 12enne, per questa vicenda il ragazzo sarebbe stato escluso dalla squadra di pallavolo scolastica, e potrebbe vedere seriamente compromessi la sua condotta e il superamento dell’anno scolastico. I genitori dello studente, messi a conoscenza del fatto, hanno chiesto spiegazioni ai docenti chiedendo anche che venisse loro fornita la fotografia del disegno «incriminato». Al momento, però, non è stata ancora recapitata. E allora l’unica cosa che hanno potuto fare è affidarsi al disegno che il 12enne ha realizzato a casa, su fedele versione di quello fatto a scuola.
Il ricorso al Provveditorato
Il padre del ragazzo, dopo essersi rivolto ai docenti non avrebbe avuto risposte esaustive sulla vicenda, e non è escluso che possa denunciare il caso direttamente al Provveditorato. Anche perché tiene soprattutto a tutelare la serenità del figlio, un bambino che nell’Anno del Signore 2023 è stato accusato di blasfemia. Proprio così.