Alla fine, il sindaco Luigi de Magistris si è arreso e ha firmato il piano di bonifica per Bagnoli, lo stesso – lo sanno anche a Palazzo San Giacomo – presentato due anni e mezzo fa da Renzi e corretto giusto di qualche virgola proprio per salvare le apparenze politiche a favore del primo cittadino. Son rimasti fermi però i due punti principali del piano: il commissariamento e la cabina di regia.
Vale la pena, a questo punto, andare a rileggere ciò che ha detto in questi mesi Giggino prima di capitolare e sottoscrivere un accordo fortemente contestato in passato.
5 marzo 2015: «Nessun commissario a Bagnoli. Bagnoli è Napoli e dei napoletani, non consentiremo a nessuno di mettere le mani sulla città!»
9 marzo 2015: «Saremo contro la nomina di un commissario anche qualora venga nominata una persona perbene e autorevole, anche se si trattasse di Cantone con cui ci sarebbe, oltre all’amicizia, dialogo istituzionale».
8 aprile 2015: «Uniti per evitare che qualcuno voglia mettere le mani su Napoli. La lotta è dura e non ci fa paura».
9 aprile 2015: «Renzi deve sapere che il commissario per Bagnoli non passa, è un atto eversivo, è una partita politica sporca».
4 maggio 2015: «Non attendiamo alcun commissario. Il presidente del Consiglio lo sa bene».
9 maggio 2015: «Non ci fermiamo di fronte all’inerzia del Governo».
20 luglio 2015: «Renzi forse pensa che Napoli sia il Granducato di Toscana, ma si sbaglia e se ne accorgerà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi».
30 luglio 2015: «Il Comune di Napoli impugnerà in tutte le sedi giudiziarie possibili la nomina del commissario per Bagnoli. Come sindaco e napoletano mi sento preso in giro dal presidente del Consiglio. Renzi non può scrivere Bagnoli senza la città e i napoletani».
1 agosto 2015: «Mani, manine e manone su Bagnoli».

5 agosto 2015: «Avvieremo un’impugnativa forte e decisiva non appena sarà nominato il commissario, ma pensiamo di intervenire anche su alcuni punti della legge sugli Enti locali che contiene la norma su Bagnoli».
11 agosto 2015: «A Napoli non comandano più le segreterie del sistema partitocratico, le cricche, i patti masso-mafiosi, le lobby. Vogliono aggirare la nostra autonomia e la nostra esperienza colpendoci dall’alto, volete occupare, con violenza di Stato e con poteri speciali, la nostra terra e affidarla a mani sbagliate».
24 settembre 2015: «Con questa nomina voluta dal presidente del Consiglio, nella sua opera di saldatura di ben individuati centri di potere, si viola la Costituzione e si attenta all’autonomia della Citta’ di Napoli».
25 settembre 2015: «Questa nomina è una cosa inaccettabile che produrrà una reazione istituzionale adeguata. Non abbiamo di fronte persone di poco spessore, ci troviamo di fronte a un abuso di potere del presidente del Consiglio. Quando l’atto sarà pronto sarà reso pubblico».
23 novembre 2015: «Lo Sblocca Italia
è una legge “ad città”, è contro Napoli.
È in atto un golpe istituzionale».
1 dicembre 2015: «La cabina di regia rappresenta una propaggine, un’articolazione di una grave violazione di legge, di un abuso».
4 gennaio 2016: «Il commissario Nastasi è venuto a fare politica mandato dal presidente del Consiglio, Renzi, ad espropriare la città».
26 gennaio 2016: «Renzi, quando parla di Bagnoli, dimostra di non conoscere la realtà o mente sapendo di mentire».
3 febbraio 2016: «Ero certo che sarebbe venuta la disponibilità del presidente Renzi, che si dice sempre pronto al dialogo, e invece è arrivata la risposta del sottosegretario De Vincenti che respinge il dialogo tra gli organi previsti dalla Costituzione».
4 marzo 2016: «Mi auguro che con il Ministro Delrio ci possa essere uno scambio di battute. Io oggi andrò a dire che Napoli non ha bisogno di cabine di regia».
22 marzo 2016: «Prendo un impegno personale: Bagnoli sarà una battaglia che vinceremo».
29 marzo 2016: «Se Renzi pensa di venire a Napoli per riannodare un dialogo istituzionale nel rispetto della Costituzione noi saremo molto felici di accoglierlo, se invece pensa di espropriare la città, di mortificare la dignità di un popolo e di realizzare scempi, allora è bene che sappia che sarà con fermezza e risolutezza respinto».
30 marzo 2016: «La città sa respingere le occupazioni mafiose e istituzionali»
1 aprile 2016: «Sono un uomo di pace, ma anche di lotta per i diritti, per la Costituzione, per la democrazia e per il rispetto reciproco. Se c’è qualcuno di violento è il Governo perché ha utilizzato una violenza istituzionale su Bagnoli con un’opacità senza precedenti».
5 aprile 2016: «Si può essere duri senza mai perdere la tenerezza».
6 aprile 2016: «Si resiste sempre».
7 aprile 2016: «La cabina di regia non è luogo in cui ci si abbraccia, ma è luogo in cui si crea una torbida saldatura tra presunto interesse pubblico e ben individuato interesse privato».
8 aprile 2016: «Questa è una grande battaglia democratica e Renzi la perderà, deve stare sereno».
9 aprile 2016: «Renzi non è un rottamatore, ma il più forte saldatore di interessi privati».
10 aprile 2016: «La cabina di regia è una stanzetta preconfezionata, è un luogo pericoloso da cui ci teniamo a distanza».
11 aprile 2016: «Oggi Napoli ha vinto due a zero».
12 aprile 2016: «Il presidente del Consiglio ha invitato per l’estate tutti sul lungomare di Bagnoli: in napoletano allora dico a Renzi #astipate (tieniti pronto, ndr) per l’estate».
13 aprile 2016: «Il Governo vuole espropriare la città e deportare i cittadini di Bagnoli che non sono stati nemmeno risarciti per atteggiamenti criminali di amministrazioni passate».
24 maggio 2016: «Le parole di Renzi sono gravissime, scorrette e false e per di pià registriamo un ulteriore intervento del premier a poco più di sette giorni dal voto».
25 maggio 2016: «Visto che il presidente Renzi è formalmente e sostanzialmente circondato dalla questione morale, la firma dell’accordo con l’Anac e con Raffaele Cantone mi fa sentire un po’ più tranquillo».
14 luglio 2016: «Renzi su Bagnoli ha perso.
È finita la stagione di chi ci mette guinzagli».
23 settembre 2016: «A Napoli decide il popolo e non il governo. Non siamo qui con il cappello in mano».
24 settembre 2016: «Non è Nastasi che decide il futuro di Bagnoli, ma la nuova Bagnoli la decidono i napoletani, chi è stato democraticamente eletto, municipalità, consiglio comunale e sindaco, in collaborazione con la Regione e il Governo per le loro competenze».
2 maggio 2017: «Continuiamo a opporci fermamente a scelte di commissariamento di pezzi di territorio. Scelte calate dall’alto possono avere una giustificazione se il territorio è colpevolmente inerte, ma a Napoli abbiamo dimostrato che per noi la cooperazione istituzionale e con il territorio è importante».
19 luglio 2017, dopo la firma in Prefettura: «Il sindaco non ha cambiato idea, ma sono cambiate le modalità con cui altri si sono rapportati con il Comune ed è cambiato il presidente del Consiglio».