L’ex capo di Gabinetto del sindaco di Napoli: infondate le voci su un mio coinvolgimento per la candidatura di Sergio D’Angelo. La risposta del Direttore.
Gentile Direttore, dr Simone Di Meo
Ho letto l’articolo, on line, datato 13 aprile 2020 a firma di Giancarlo Tommasone, dal titolo “la vendetta di Auricchio, vuole D’Angelo candidato sindaco” con sottopancia testuale “nella “cordata” dell’ex capo di gabinetto e dg del Comune di Napoli anche Insurgencia (che ha girato le spalle al sindaco de Magistris)“.
Il contenuto dello stesso impone alcune precisazioni che sento il dovere di esprimerle:
il sottoscritto, a far data dal 1 aprile 2020, ha ripreso il suo servizio quale Ufficiale superiore dei Carabinieri, in Roma, all’interno della base militare di Tor di Quinto, a disposizione per incarichi speciali del Comandante – organo di vertice – delle Unità Mobili e Speciali dell’Arma dei Carabinieri;
la mia decisione, all’inizio del mese di marzo c.a., di lasciare l’amministrazione comunale di Napoli dalle massime cariche amministrative dopo oltre nove anni, appartiene alla sfera delle scelte individuali condivise, peraltro, con l’unico soggetto, il Sindaco di Napoli, titolare dell’affidamento delle funzioni da me ricoperte;
tale collocazione, accanto al personale tradizionale impegno profuso nel pubblico servizio, non mi consente, allo stato, di riservare ulteriori risorse ed energie alle questioni della politica cittadina napoletana che pure mi hanno visto come protagonista in anni difficili e, men che mai, ad ipotesi che la sua testata definisce “di vendetta” o “rivalsa” tra l’altro nei confronti di asseriti assi “di colore rosa” che l’articolo stesso individua anche nominalmente;
la sua testata, già nei mesi scorsi, ha messo in atto, con ripetuti articoli, una scelta editoriale nei miei confronti e di quello che ho rappresentato per l’amministrazione cittadina, fondata su ricostruzioni, a volte addirittura fantasiose, rispetto alle quali non ho mai inteso replicare o smentire ritenendole, comunque, sempre riferite a fatti o situazioni promananti da altri soggetti;
in quest’ultimo caso si addita, invece, ad una mia personale azione la volontà di vendicarsi o di rivalersi di qualcosa che non esiste per il sottoscritto e peraltro non caratterizza la propria natura e la propria azione professionale in oltre trent’anni di pubblica funzione;
Pertanto la invito a considerare il mio coinvolgimento nelle vicende interne della amministrazione comunale di Napoli utilizzando, con la massima correttezza ed il necessario scrupolo, gli adempimenti dell’onere di verifica dei fatti riportati e delle fonti relative, al fine di evitare di incorrere in inesattezze o, peggio, falsità di sorta e compromettere la dignità e l’onore del sottoscritto con conseguenti azioni a tutela.
Grato per l’attenzione
Attilio Auricchio.
La risposta del direttore di Stylo24
Gent.mo Colonnello Auricchio,
nessun intento denigratorio nell’utilizzo del termine “vendetta”, ma solo una chiave interpretativa di un fatto che lei ha tutto il diritto di smentire. Prendiamo atto della sua nota, e la ringraziamo per i toni pacati a cui non siamo più abituati da quando scriviamo di Palazzo San Giacomo. Luogo in cui alberga la convinzione tutta antica che minacce legali sguaiate e infondate riescano a zittire il libero giornalismo.