Alba di manette nella periferia orientale del capoluogo, eseguiti ventotto arresti: a capo della holding i capizona Luigi Pagano e Alessandro Russo
di Luigi Nicolosi
Gli inquirenti non sono riusciti ad accertarne il collegamento con i clan di Napoli Est, ma sul fiorente traffico di droga che avrebbero organizzato hanno avuto ben pochi dubbi e così, grazie a una sfilza di intercettazioni telefoniche e ambientali, ma soprattutto con un monitoraggio costante attraverso la videosorveglianza, hanno portato a termine la maxi-inchiesta che questa mattina ha portato alla disarticolazione di un nuovo cartello di narcotrafficanti attivi a partire dal 2019 e con base nei quartieri napoletani di San Giovanni a Teduccio e Barra.
A finire in manette, insieme ad altre 16 persone, i due presunti organizzatori, Luigi Pagano e Alessandro Russo, entrambi napoletani del quartiere orientale di Napoli e senza legami con la criminalità organizzata. Infatti dall’indagine coordinata dalla Dda, partita dal commissariato di zona con un successivo allargamento, non sono emersi collegamenti di tipo mafioso. Sono stati i poliziotti del commissariato San Giovanni-Barra e della Squadra mobile della questura, oltre ai carabinieri della compagnia di Marcianise, protagonisti di importanti fasi delle indagini, a eseguire i provvedimenti restrittivi. In 23 sono finiti in carcere, cinque agli arresti domiciliari e due con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, indiziati a seconda delle varie posizioni di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di decine di episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento cautelare si fonda su due distinti filoni investigativi seguiti, rispettivamente, dal commissariato San Giovanni e dalla compagnia dei carabinieri di Marcianise, che hanno consentito di accertare l’esistenza dell’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, prevalentemente di hashish, operativa nella zona compresa tra corso San Giovanni a Teduccio e via delle Repubbliche Marinare. L’organizzazione, che vanta anche collegamenti per la fornitura di stupefacenti con la Spagna, costituisce una delle principali piazze di spaccio di hashish del napoletano e punto di riferimento per l’acquisto all’ingrosso di ingenti quantitativi di stupefacente, a cui si sarebbero rivolti numerosi acquirenti provenienti anche da zone diverse della Campania, oltre che dalla Puglia e dalla Sicilia. In manette sono finite anche due vecchie conoscenze delle forze dell’ordine, Ciro Marigliano e il nipote Giuseppe Marigliano, già arrestati lo scorso anno per un’estorsione messa a segno a piazza Mercato, in pieno centro a Napoli.