Le associazioni storiche: «Una gestione personalistica, del tutto priva di visione strategica, che non ha prodotto alcuna iniziativa utile»
«Una gestione personalistica, del tutto priva di visione strategica, che non ha prodotto alcuna iniziativa utile». Poche parole per stroncare, senza se e senza ma, l’operato del presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fìola, contenute in una lettera sottoscritta dai leader di Ance (Angelo Lancellotti), Claai (Achille Capone), Cna (Giuseppe Oliviero), Cdo (Giulio Cacciapuoti), Confapi (Raffaele Marrone), Confcommercio (Pasquale Russo), Confesercenti (Vincenzo Schiavo), Confindustria (Costanze Jannotti Pecci).
Da Palazzo Partanna è partita la proposta che punta ad aprire una nuova stagione all’insegna dell’unità. Lo si apprende da un articolo di Anna Paola Merone sul «Corriere del Mezzogiorno». Le otto associazioni storiche sono decise a tagliare i ponti con un’esperienza di governo che «è stata condotta maldestramente da organismi non rappresentativi del tessuto produttivo reale, con una governance incapace perfino di “spendere” i fondi stanziati, segnata da una mala gestio, i cui episodi sono stati già denunciati sia alle autorità di controllo sia agli organismi di vigilanza interni e, da ultimo, con le dimissioni in blocco dei consiglieri camerali, espressione del “Tavolo” ad evidenziare la totale presa di distanza degli attuali vertici». Dimissioni che misero a rischio la poltrona di Fìola, salvata, come già raccontato da Stylo24, solo da una decisione del Tar.
Per le associazioni è arrivato il momento di cambiare pagina e provano l’assalto. Vogliono riunire sotto un’unica bandiera tutti coloro che non hanno apprezzato l’attuale guida. Il dialogo è aperto con organizzazioni datoriali, sindacati, rappresentanze dei consumatori e ordini professionali. L’obiettivo è «ampliare il livello di rappresentatività dell’alleanza e promuovere un programma partecipato da tutti gli stakeholder dell’area metropolitana» e «garantire pari dignità tra le parti, producendo ogni sforzo per assicurare, nel ricostituito consiglio, la condivisione partecipata di una governance camerale finalmente orientata al sostegno delle imprese».