di Giancarlo Tommasone
Da mesi si respirava aria pesante alla Sanità, dove erano diventate quasi quotidiane le stese e gli scontri tra le compagini malavitose in contrapposizione. La tranquillità dell’alba nel rione che ha dato i natali a Totò, è stata squassata dal suono delle sirene delle volanti della polizia.
Diciotto le misure di custodia cautelare eseguite. In carcere vanno Patrizio Vasterella, Antonio Vasterella, Fabio Vasterella, Raffaele Vastarello, Raffaele Topo, Raffaele Stella, Antonio Stella, Mike Korkoi, Daniele Pandolfi, Raffaele Ciotola, Alessandro Ciotola, Salvatore Basile, Girolamo Esposito, Salvatore Capocelli, Vincenzo Di Lorenzo e Addolorata Staterini. Domiciliari disposti, invece, per Manuela Murolo e Gelsomina Galasso.
Il blitz è stato condotto dagli uomini della Mobile di Napoli, coadiuvati dagli agenti del commissariato di San Carlo Arena. Su disposizione della Dda, le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip nei confronti di 18 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, tentata estorsione, detenzione e porto illegale di arma, ricettazione, con l’aggravante dell’articolo 7.

Le indagini, coordinate dalla Dda partenopea, hanno consentito di acquisire numerose fonti di prova su promotori e affiliati del clan Vastarella. Secondo le risultanze investigative, la cosca, negli ultimi anni, aveva affermato la propria leadership nel quartiere Sanità, ricorrendo frequentemente all’uso della forza.
Allontanamento fisico dalle proprie abitazioni di soggetti ritenuti vicini alle organizzazioni criminali rivali, stese, dimostrazioni di forza attraverso l’uso delle armi e scorribande all’interno del popoloso quartiere napoletano, sia di notte che di giorno: queste le modalità con cui da tempo si è svolta l’attività oggetto di indagine. Scontri e avvertimenti che spesso erano stati annunciati e ‘pubblicizzati’ su Facebook, come riportato da Stylo24 nel corso di una serie di reportage effettuati nei mesi scorsi (le puntate della nostra inchiesta I, II, III, IV).

Fondamentali alle indagini è stata anche l’attività di intelligence, basata su intercettazioni ambientali e telefoniche (che hanno consentito di fare luce pure su una vicenda estorsiva), nonché il supporto delle dichiarazioni di recenti collaboratori di giustizia.

Gli inquirenti hanno potuto così ricostruire l’attuale operatività del clan Vastarella diretto negli anni da Raffaele Vastarella (detenuto dal 2014) e poi dal fratello Patrizio unitamente al figlio Antonio. Fondamentale secondo gli investigatori e i magistrati la figura proprio di Patrizio Vastarella, già condannato per la sua affiliazione al clan Licciardi di Secondigliano e scarcerato nel 2015. Una volta tornato nel Rione Sanità, quest’ultimo – hanno accertato gli inquirenti – “è riuscito ad affermare il suo potere criminale forte dell’appoggio dei suoi familiari (il figlio Antonio, il nipote Fabio, la stessa moglie Dora Staterini, i nipoti Alessandro e Raffaele Ciotola e Mike Korkoi) e dell’alleanza con la Masseria Cardone”.

Sono state ricostruite le fasi degli scontri armati con il clan Esposito–Genidoni, (culminati nella strage delle Fontanelle di aprile 2016 in cui rimase ferito anche Alessandro Ciotola Alessandro, odierno indagato) e con il clan Sequino che hanno fatto registrare, negli ultimi due anni, un clima di vera e propria faida contrassegnato da episodi di inaudita violenza.
Il clan Esposito-Genidoni, indebolito dalle perdite subite durante lo scontro con la compagine rivale e dagli arresti eseguiti dalle forze dell’ordine, ha aperto la strada alla supremazia dei Vastarella.
La ‘guerra’ tutt’ora in corso nel rione viene condotta contro altri clan operanti sul territorio. Tornando all’operazione delle scorse ore, tra gli indagati raggiunti dall’ordinanza ci sono anche Daniele Pandolfi, scampato di recente a un agguato camorristico in cui ha perso la vita Antonio Bottone; Salvatore Basile, transitato nelle fila del clan Vastarella dal clan Esposito-Genidoni; tre donne tra cui la moglie del presunto capoclan Patrizio, oltre a soggetti già arrestati in precedenti occasioni, per detenzione di armi.