di Giancarlo Tommasone
E’ Roberta Cibelli il nuovo amministratore unico della partecipata della Città Metropolitana, Armena Sviluppo. Moglie del consigliere comunale dei Verdi, a Melito, Lello Caiazza (candidato sindaco appoggiato anche da deMa, alle ultime elezioni) ricopre anche il ruolo di capo ufficio stampa di un’altra municipalizzata, questa volta del Comune partenopeo, il Caan di Volla. Così, infatti, risulta dal sito del Centro agro alimentare di Napoli. In seguito all’incarico di amministratore affidato alla Cibelli, in Armena (lo stipendio dovrebbe attestarsi sui 33mila euro annui), sono stati tirati in ballo pure fattori di opportunità, non proprio rispettati.
Lo stipendio annuo
per l’incarico di ad
in Armena
si attesta
sui 33mila euro
In effetti, l’incarico sarebbe dovuto andare a Lello Caiazza, ma quest’ultimo non avrebbe potuto ricoprire il ruolo di consigliere comunale con quello di dirigente di una società pubblica, per una questione di incompatibilità. Per comprendere, però, come si arrivi a Caiazza e poi a Cibelli, bisogna partire da lontano, almeno a sette mesi fa. Sullo sfondo lo spostamento di pedine che si registra, prima al Comune di Napoli e poi in Città Metropolitana. Tutto passa dai Verdi e comincia con l’allontanamento dalla giunta di Palazzo San Giacomo, nel corso dell’ultimo rimpasto, dell’assessore degli ambientalisti, Maria D’Ambrosio.
Dopo la «minidelega» a Parchi e Giardini rifiutata dai Verdi – quando sono stati nominati gli assessorini (gennaio 2019) – questi ultimi, hanno fatto intendere che puntavano alla poltrona di ad di Armena, occupata fino alla scorsa settimana da Fabio Matteo, sostenuto all’epoca da La Sinistra. Evidentemente, alla fine, si è riusciti a centrare l’obiettivo. Non è la prima volta, lo abbiamo visto anche con il caso di Pietro Rinaldi (da consigliere comunale a capo di Gabinetto della Città Metropolitana), che per far ristabilire gli equilibri si muovano le pedine sia presso la ex Provincia che nelle municipalizzate. Alessandro Nardi, sostituito da Rinaldi, è diventato poi presidente di Mostra d’Oltremare. A questo punto, però, manca soltanto da «restituire» l’incarico perduto a Matteo. Cosa si sta pensando di fare? Affidargli il ruolo di vicecapo di Gabinetto a Palazzo Matteotti, che poi, è la sede della Città Metropolitana di Napoli. Appunto. La figura di vicecapo di Gabinetto sulla carta, non esiste ancora, ma si lavora alacremente per istituirla.