La comunicazione dell’Autorità di sistema del Mar Tirreno centrale è fallimentare sotto tutti i punti di vista. Ma il presidente intende nominare un nuovo addetto stampa
Dopo ventuno anni, Emilia Leonetti lascia la guida della comunicazione dell’Autorità portuale di Napoli, oggi Autorità di sistema del Mar Tirreno centrale. Con delibera del 27 maggio scorso (numero 187) il presidente Andrea Annunziata ha preso atto della interruzione del rapporto di lavoro con la giornalista per dimissioni a decorrere dal 1 settembre prossimo.
Emilia Leonetti, assunta su chiamata diretta il 26 ottobre del 2020, si legge nel provvedimento, ha maturato i requisiti per la pensione ed attualmente sta smaltendo oltre un mese e mezzo di ferie e licenze arretrate.
Al di là della serietà e della competenza della professionista, che non sono in discussione, la comunicazione è stata sempre il tallone d’Achille dell’Autorità portuale partenopea per l’incapacità dei vertici dello scalo di averne una chiara visione. Lenta, farraginosa, poco convincente e soprattutto autoreferenziale, questa è stata ed è tuttora la strategia comunicativa dello scalo campano. La pagina social, il sito, il canale youtube e il giornalino dell’Autorità si sono trasformati, da strumenti di informazione, in vetrina per i laudatores della struttura. Una sorta di Pravda dove i problemi (tanti) che ci sono nel porto non solo non vengono affrontati ma nemmeno presi in considerazione tanto meno analizzati. Chi parla bene del management viene ripagato con una intervista o un articolo. E ripetiamo: questo non per colpa della professionista incaricata.
Un modello inefficiente e costoso
È questa la comunicazione che può andar bene a una delle realtà economiche più importanti della regione e dell’intero sud Italia? Crediamo di no, ma evidentemente ai vertici dell’Autorità portuale interessa poco. Interessava poco a Pietro Spirito, che addirittura comprava gli spazi sui giornali online napoletani per pubblicare le sue interviste, ben consapevole evidentemente che il sito istituzionale non avesse alcun appeal; interessa ancor meno ad Andrea Annunziata soprattutto alla luce di quel che Stylo24 ha potuto riscontrare. E cioè l’intenzione dello stesso Annunziata di affidare l’incarico della Leonetti a un nuovo professionista – scelto sempre a chiamata diretta – per occuparsi del giornalino dell’Autorità e per proseguire lungo lo stesso iter fallimentare di comunicazione. Giornalino di cui, peraltro, ad oggi, non si conosce l’utilità ma solo i costi. Costi che drenano risorse dell’Autorità, chiaramente.
Ad oggi i nomi più gettonati per sostituire la Leonetti sono quelli di Paolo Bosso e di Roberto D’Antonio.