L’idillio tra gli ambulanti di via Bologna e il sindaco de Magistris finisce sotto i colpi delle false promesse di Palazzo San Giacomo. Dopo il braccio di ferro dei mesi scorsi – a causa dello sgombero del mercatino nei pressi della Stazione centrale – sembrava essere rientrata l’allerta per i mercatali. Il Comune ha infatti rinnovato a tutti gli ambulanti le licenze fino a luglio 2018, solo dopo le minacce urlate della maggioranza barricadera che compone il variegato mondo dell’aula consiliare.

Sembrerebbe inspiegabile dunque la corposa protesta di ieri mattina sotto al palazzo del Consiglio comunale. E invece non lo è. Il Municipio ha prima sedotto gli ambulanti con il rinnovo dei permessi, per consentire il libero commercio delle bancarelle a via Bologna. E poi ha comunicato, durante una riunione informale una settimana fa, la delocalizzazione del mercatino in una stradina “periferica” nei pressi di Porta Capuana.
«A via Bologna andrà il cantiere per l’altra uscita della metropolitana» ha fatto sapere il Municipio. «Allora spostateci in piazza Garibaldi» è stata la risposta degli ambulanti. Purtroppo però nei pressi della Stazione ci andranno le bancarelle, più redditizie, di Natale. E per il Comune il discorso si chiude qui. Prendere o lasciare.
Gli ambulanti non vogliono sentire ragioni e non mollano la presa. Anzi, alzano la posta in gioco. «La nostra proposta – spiegano – è quella di spostare l’uscita della metropolitana da via Bologna a via Torino». Fantascienza. Impensabile sacrificare un’infrastruttura programmata e finanziata, per far spazio a 50 bancarelle (non se la prendano a male gli ambulanti).

Il caso adesso è tutto politico. E così sono ripartiti i pressing dei movimentisti arancioni, gli stessi che sono pronti alla scissione da Dema. In sostanza sono tutti pronti a salvare il mercatino degli extracomunitari di via Bologna in nome dell’ideologia, mentre non si accorgono che un altro pezzo della rivoluzione demagistriana ha già deciso di scendere dal carro dell’ex pm.