Tante le carenze degli impianti: dal Palastadera, passando per la piscina Bulgarelli, fino alla pista atletica del Maradona. Il presidente della commissione Esposito lancia l’allarme
di Fabrizio Geremicca
Sei anni di chiusura lo hanno trasformato in una discarica. Il Palastadera, struttura di proprietà del Comune che a Poggioreale offriva opportunità di giocare a pallacanestro ed a pallavolo, è il simbolo di una città che celebra i fasti della nomina a capitale europea dello sport nel 2026, ma nella quale praticare attività sportiva negli impianti comunali è davvero difficile. Molti sono inutilizzabili, altri sono affidati in gestione a società, circoli ed associazioni che praticano prezzi e tariffe di mercato.
«Sempre a Poggioreale», informa Gennaro Esposito, che è il presidente della commissione Sport del consiglio comunale di Napoli, «è inservibile la piscina Bulgarelli. Circa un anno fa è crollato il tetto. E’ chiusa al pubblico anche la piscina Aquila Nuoto, a Secondigliano. Necessita di lavori di ristrutturazione». Erano in realtà iniziati nel 2022, ma poi morì un operaio nel cantiere. La tragedia ha determinato il sequestro ed ha ovviamente allontanato la riapertura dell’impianto. «Almeno però», dice il consigliere Esposito, «lì funziona la palestra».
Va avanti nella panoramica: «E’ chiusa da alcuni anni, quattro se non ricordo male, la piscina Galante, che è a Scampia». Abbandonata dal Comune, è stata vandalizzata ed è diventata oggetto di ripetute incursioni dei ladri. Per riqualificarla Palazzo San Giacomo ha annunciato un progetto su fondi del Pnrr. Tempi di riapertura ad oggi non prevedibili.
Da Scampia a Ponticelli, la musica (stonata) non cambia
«Da qualche anno», riferisce Esposito, «non è utilizzabile la piscina Prota Giurleo. Anche per essa c’è un progetto di rifacimento e ristrutturazione su risorse del Pnrr». Non si sa quando aprirà il cantiere, però. Chiuso pure il PalaDennerlein di Barra, in via delle Repubbliche Marinare. Era stato ristrutturato in occasione delle Universiadi. Difficoltà nella gestione hanno indetto il Comune a chiuderlo. Abbandono, vandalizzazione ed incuria lo hanno trasformato nell’ennesima occasione sciupata. All’epoca delle Universiadi furono effettuati lavori per circa due milioni di euro. Bisognerà spenderne altrettanti, ora, per mettere il PalaDennerlein in condizione di riaprire.
Altre due piscine comunali – Poerio al Corso Vittorio Emanuele e Scandone a Fuorigrotta – sono in funzione ma affidate a privati. La prima al Circolo Posillipo, che per la verità pratica prezzi tutt’altro che popolari per chi abbia voglia di indossare cuffia ed occhialini. «Alla Scandone», dice Esposito, «si paga meno che alla Poerio per nuotare, forse perché la gestione è affidata a diversi soggetti. Opera un meccanismo di concorrenza».
Lo stadio Maradona, la cattedrale per i fedelissimi del Calcio Napoli, è sempre meno ospitale nei confronti di chi vorrebbe utilizzare la pista per l’atletica leggera. Se ne sono lamentati molti nei mesi scorsi, perché tra eventi calcistici e concerti le opportunità di praticare corsa, salto ad ostacoli e simili attività sono state piuttosto ridotte.
Lo ha detto, tra gli altri, Aldo Patruno, allenatore di atletica leggera, che ha segnalato anche il danneggiamento di alcuni tratti della pista in occasione della festa scudetto del Calcio Napoli a giugno. «È vero», conferma il consigliere Esposito, «che nell’ultimo anno e mezzo sono aumentate le difficoltà per l’utilizzo della pista di atletica. Ne ho parlato anche con l’assessore Emanuela Ferrante, che nella giunta Manfredi ha la delega allo sport. Va trovata una soluzione. Il Calcio Napoli ed i concerti sono importanti, ma lo sono altrettanto le esigenze degli atleti amatoriali e di altri sport. Bisogna far rispettare regole che le garantiscano».
Poche le isole felici
È aperto il Palavesuvio in via Argine, a Ponticelli. «L’impianto è ormai proiettato», informa il consigliere comunale, «alle grandi manifestazioni sportive. Ha ospitato un europeo di judo e due di scherma. Accoglierà a febbraio un altro europeo di scherma. Il complesso sportivo ha anche le palestre di judo e pallavolo affidate alle federazioni e funzionano. Sono stati realizzati recentemente alcuni campi di padel che dovrebbero essere assegnati in gestione nei prossimi mesi».
Prosegue nella ricognizione: «Il Virgiliano comprende un impianto di atletica leggera con tribuna da mille posti e funziona abbastanza bene». Un’altra oasi, sia pure con qualche problema, è il polifunzionale di Soccavo, frequentato in particolare dagli amanti del basket e della pallavolo. Affittare il campo per una partita costa poco. E’ frequentato da bambini e ragazzi.
Il fantasma del PalArgento
A Fuorigrotta in Viale Giochi del Mediterraneo c’è poi il PalArgento, che quest’anno «festeggia» le nozze d’argento con la chiusura. Le attività furono interrotte nel 1998 in vista di lavori di adeguamento e ristrutturazione. Avviati nel 2005 con la demolizione parziale della vecchia struttura, sono stati presto interrotti. Mutamento delle norme antisismiche, varianti in corso d’opera, ritardi ed altre difficoltà hanno fatto sì che i soldi stanziati non fossero più sufficienti Il Palargento è ormai sostanzialmente un rudere.