Ettore Rosato a Stylo24: «Dal loro dibattito congressuale non si capisce quale sia la linea politica»
di Emiliano Caliendo
Se le primarie del Partito Democratico le vincesse Stefano Bonaccini, ci sarebbero spazi per un’alleanza organica tra Pd e Terzo Polo? La risposta del coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, braccio destro del leader Matteo Renzi, è netta. «Direi di no», risponde, precisando però che «il giorno dopo l’elezione di Bonaccini, quelli del Pd dovrebbero cominciare a fare il congresso per decidere la linea politica. Perché quale sia la linea politica del Pd dal loro dibattito congressuale non si capisce». Insomma, il messaggio dei renziani agli ex compagni di viaggio dem – divisi tra i massimalisti alla Schlein e i riformisti, quasi tutti ex renziani, di Bonaccini – è: decidete prima cosa siete, evitando di strizzare troppo l’occhio al M5S di Giuseppe Conte, poi si vedrà. Questo uno dei tanti temi toccati nell’intervista rilasciata a Stylo24 dall’uomo macchina di IV.
La politica nazionale
Onorevole Rosato, allora, sulla mancata conferma del taglio delle accise come giudica le spiegazioni del Governo e secondo lei il decreto carburanti con il bonus da 200 euro ai dipendenti privati può essere una misura valida?
«Facile fare la campagna elettorale, difficile è invece governare. Sono anni che ci raccontano che bisogna tagliare le accise e adesso le aumentano. Le contraddizioni sono ancor più evidenti quando invece di occuparsi delle accise, il governo ha scelto di occuparsi delle squadre di calcio. È una questione di priorità. Poi le ultime decisioni del Consiglio dei ministri mi sembrano comunque non adeguate alla dimensione del problema».
La polemica sull’autonomia differenziata
Da che parte sta Italia Viva in riferimento allo scontro tra il governatore De Luca e il ministro Calderoli sulla nuova bozza sull’Autonomia differenziata?
«Stiamo dalla parte della logica. Le riforme non si possono fare a colpi di comunicati stampa o usandole sempre e solo per fare campagna elettorale. C’è bisogno di individuare delle priorità e queste stanno in un miglior funzionamento delle Regioni in un contesto di Paese più efficiente. E la bozza Calderoli non mi sembra vada in questa direzione».
Il Terzo Polo
A che punto è la federazione con Azione?
«Stiamo andando avanti bene e dobbiamo farlo rapidamente. Gli elettori ce lo hanno chiesto in maniera molto forte dandoci fiducia alle elezioni politiche ed il nostro interesse è quello di rafforzare questo campo alternativo ai populisti di destra e sinistra, allargando la nostra offerta politica anche a tutti quelli che non solo in Azione o in Italia Viva vogliono portare un contributo».
A Napoli, un mese fa, alcuni comitati civici di Italia Viva hanno annunciato il passaggio in Azione protestando contro l’attuale gestione del partito?
«Mi risulta che poche persone abbiano fatto un comunicato. E tra l’altro la maggior parte di queste persone non erano iscritte nemmeno a Italia Viva. Comunque, il lavoro tra Italia Viva e Azione sarà sempre più un lavoro di forte integrazione, quindi non vedo spazio per polemiche tra i due partiti».
Regionali in Lazio e Lombardia: che risultato vi aspettate e qual è l’obiettivo?
«Lavoriamo per vincere, non certo per partecipare. Le proposte che avanziamo sono solide e strutturate. Poi dopo l’esito e il giudizio degli elettori commenteremo i risultati».