Un’indagine della Procura salernitana ha riacceso i riflettori sull’allarme terrorismo islamico in Campania. Nelle scorse ore presso il Palazzo di Giustizia di Salerno sono state interrogate tre persone residenti a Sarno.
Si tratta di due italiani (padre di 52 anni e figlia di 25) e di un cittadino di origine marocchina (un 24enne ex marito della 25enne)
Il tribunale di Salerno
I tre indagati, secondo quanto riporta Il Mattino, tra il 5 e il 15 dicembre del 2016, avrebbero fornito ospitalità all’algerino El Haded Rachid. Non è proprio uno qualunque, Rachid. E’ infatti indiziato di far parte di gruppi terroristici e di essere vicino a Khaled Babouri, l’autore dell’attentato del 6 agosto 2016 a Charleroi, in Belgio. Durante l’azione, poi rivendicata dall’Isis, Babouri, prima di essere ucciso dagli agenti, aveva ferito due poliziotte a colpi di machete. Rachid stesso era stato arrestato in Belgio, con l’accusa, appunto, di partecipare a una associazione, che con finalità di terrorismo internazionale, si riproponeva la realizzazione di atti violenti.
La bandiera dell’Isis ritrovata nei pressi dell’ufficio del Giudice di Pace
Il Salernitano e in particolare l’Agro nocerino-sarnese, si confermano territori costantemente sotto la lente degli inquirenti
Alla fine di marzo del 2016, invece, gli agenti della Digos fermano, a Bellizzi (paese a 50 chilometri da Sarno), un altro algerino: Djamal Eddin Ouali. Il 40enne era destinatario di un mandato di arresto internazionale spiccato il 6 gennaio 2016 su richiesta delle autorità belghe, per i reati di partecipazione a un’organizzazione dedita al falso documentale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (rete di falsari di documenti, che sarebbe stata utilizzata – secondo gli inquirenti – anche da terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles).
A Bellizzi, il 40enne era con la moglie incinta e altri due familiari
Stando alle risultanze investigative effettuate dalla Digos, l’uomo era solito recarsi in Francia, Belgio e Germania. Allarme rosso e controlli rafforzati anche in seguito al furto sospetto di tre furgoni avvenuto a Salerno, alla fine di novembre scorso. La preoccupazione per un attentato – sulla scorta delle azioni effettuate in Europa, con la tecnica della car jihad – era salita alle stelle. Anche perché di lì a poco, le strade della città si sarebbero riempite di bancarelle e luminarie natalizie che attirano ogni anno migliaia di visitatori.