Naldi: «Trovare altre fonti d’incasso come la lotta all’abusivismo»
L’ipotesi di aumento della tassa di soggiorno non piace agli albergatori, ai gestori di case vacanze e B&B. Il Comune di Napoli vuole far pagare 50 centesimi in più a notte ai turisti che soggiorneranno negli hotel da 4 stelle in giù e 3 euro per quelli che utilizzeranno le categorie extralberghiere. Un’ipotesi lanciata da Manfredi e confermata dall’assessore al bilancio Pier Paolo Baretta.
Il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi, però, giovedì ha consegnato un dossier al primo cittadino in cui spiega che a Palazzo San Giacomo converrebbe contrastare l’abusivismo del settore con un possibile recupero di 6 milioni di euro mentre dalla sola tassa di soggiorno si potrebbe ricavare appena 2 milioni. «I turisti non causano disagi eccessivi – dice Naldi in un articolo di Antonio di Costanzo su “Repubblica Napoli” – ma portano ricchezza a tutti i comparti. Per questo il turismo non deve essere tassato ulteriormente, ma incentivato. Il paventato aumento dell’imposta di soggiorno potrebbe essere scongiurato trovando altre modalità d’incasso come una seria lotta all’abusivismo».
La piaga e la concorrenza sleale
Per il presidente di Federalberghi «l’abusivismo rappresenta una piaga che, oltre alla concorrenza sleale, provoca evasione fiscale e problemi di sicurezza. Spesso, infatti, non è versata la tassa di soggiorno, ma la stessa Tari viene pagata come per una semplice abitazione mentre l’importo che devono corrispondere le strutture ricettive è il più alto d’Italia». Ma agli albergatori non piace nemmeno l’idea di utilizzare le risorse per lo spazzamento delle strade. «Non è quella la destinazione del gettito che – aggiunge – deve essere impiegato integralmente per favorire il turismo, migliorando l’accoglienza e organizzando eventi, e almeno il 30 per cento dovrebbe essere garantito all’assessorato al ramo. Abbiamo incontrato in più occasioni le istituzioni per confrontarci, ma questi incontri devono essere produttivi e non devono essere sconfessati». Per far valere le prorie ragini Naldi si dice pronto anche «ad adire le vie legali».
Contrario anche Agostino Ingenito, presidente Abbac, secondo cui è «complicato giustificare un aumento di imposta di soggiorno. Quei 50 centesimi in più rischiano di determinare ripercussioni nella scelta dei viaggiatori che già subiscono una tassa di sbarco per i voli aerei e navali. I nostri flussi turistici sono medi bassi».