Il grande business della sosta abusiva, l’ex ras di Pianura punta il dito contro la cosca di Fuorigrotta e svela tutte le cifre: «Il cinema doveva versare 3.500 euro ogni mese»
Un clan oggi depotenziato dalla cattura del suo ras, ma che per anni ha tenuto sotto scacco gran parte della periferia ovest di Napoli, mettendo le mani anche sui vertiginosi introiti dei parcheggiatori abusivi. Il gruppo Giannelli non si sarebbe infatti limitato a imporre la propria egemonia nel fortino di Cavalleggeri d’Aosta, ma si sarebbe spinto almeno fino al confinante quartiere Fuorigrotta, dove avrebbe messo sotto scacco persino la zona del Maradona: «Sul clan Giannelli posso dire che sono sotto estorsione del predetto clan tutti i parcheggiatori abusivi dei locali da Bagnoli a Nisida, l’ippodromo di Agnano, il Duel in via Scarfoglio, il Med a Fuorigrotta e, quando gioca il Napoli, buona parte dei parcheggiatori della zona circostanza lo stadio».
Un affare con cifre a cinque zeri per ogni giornata “lavorativa”, che avrebbe consentito al clan capeggiato da Alessandro Giannelli di creare un vero e proprio tesoro economico. A riferire i dettagli di questo business criminale è il collaboratore di giustizia Salvatore Romano “muoll muoll”, ex ras del clan Mele di Pianura, che il 28 dicembre 2017 ha reso sul punto un lungo e circostanziato interrogatorio: «Ci sono due persone, tale Diego e la sua fidanzata, che controllano le aree di tali parcheggi abusivi. Sono ancora a conoscenza, per averlo appreso sia da Marco Battipaglia che da Giuseppe Giannelli, che il cinema La Perla di Agnano pagava 3.500 al mese di pizzo ad Alessandro Giannelli e al padre Giuseppe; in epoca successiva si fece avanti e prese il sopravvento tale “Luchetto ’o barbiere” (Gianluca Noto, oggi pentito, ndr), che per quanto mi è stato riferito da Battipaglia, quando si trovava agli arresti domiciliari riceveva denaro da Alessandro Giannelli, ma poi, una volta libero, andava a riscuotere i 3.500 euro dal cinema La Perla direttamente e di persona, insieme ad altre tre o quattro persone, insieme alle quali prese il posto di Giannelli quando questi su arrestato».
È dunque un quadro dalle tinte a dir poco fosche, quello tratteggiato dall’ex boss di Pianura. Stando a quanto riferito da Romano, infatti, nonostante i numerosi arresti eseguiti dalle forze dell’ordine negli ultimi anni, la cosca di Cavalleggeri continuerebbe ancora a tenere sotto scacco buona parte del quartiere: «Successivamente – ha messo a verbale “muoll muoll” – anche Luchetto è stato arrestato e non so attualmente a chi paghi il cinema La Perla, ma ritengo che il padre di Giannelli (attualmente indagato a piede libero per associazione mafiosa, ndr) continui a farla da padrone anche perché quando mi trovavo a Secondigliano, dove erano detenuti anche Antonio D’Ausilio, lo stesso Alessandro Giannelli e i Cutolo ho saputo che fuori era tutto a posto e la situazione era pacificata. Anche il bar La Piazza di Agnano paga il pizzo al clan Giannelli, ma non so dire quale sia l’entità dell’estorsione. Ho assistito personalmente a casa del cugino di Giannelli di nome Salvatore, detto “’o chiatto”, ubicata nei pressi dell’ippodromo di Agnano, al versamento di denaro nelle mani di questo Salvatore da parte del titolare, di cui non conosco il nome».