di Giancarlo Tommasone
Venti di guerra spirano sull’area orientale di Napoli, dove si registra il primo omicidio del 2018. I carnefici della camorra sono entrati in azione nella tarda serata di ieri in Via Alveo Artificiale, all’interno del famigerato Bronx di San Giovanni a Teduccio, complesso di edilizia popolare ad alta densità malavitosa. Storica roccaforte dei Formicola, e di riflesso dei Mazzarella. La vittima è stata raggiunta mentre si trovava in strada. A cadere sotto il fuoco dei killer Annamaria Palmieri, 54 anni, vicina agli ambienti criminali del Rione Villa poiché imparentata con Ciro Rinaldi, alias Mauè.

La 54enne è stata intercettata da una coppia di sicari giunti in sella a uno scooter di grossa cilindrata, che le ha esploso contro sei colpi di arma da fuoco (tanti i bossoli calibro 7.65 repertati dagli uomini della Scientifica). Tre l’hanno centrata al volto, secondo i dettami più cruenti del messaggio camorristico: non solo uccidere, ma attuare la devastazione dell’identità della persona colpita. E’ praticamente morta sul colpo. Un omicidio di peso, sottolineano gli inquirenti, che potrebbe decretare l’inizio della guerra sul fronte orientale di Napoli. A cadere quella che era considerata una vera e propria lady camorra: Palmieri annoverava precedenti per estorsione e associazione. In zona, le forze dell’ordine, hanno già registrato da tempo tensioni tra le due fazioni in lotta: le nuove leve dei Mazzarella da una parte, i Rinaldi dall’altra.

Da diversi mesi i gruppi in lizza si affrontano portando a termine azioni dimostrative (le cosiddette stese) e atti intimidatori di livello superiore come le bombe carta fatte esplodere di recente nei pressi delle case di affiliati. Sul caso indaga la polizia del commissariato di San Giovanni-Barra e al momento nessuna pista è esclusa.

Il delitto, il primo dell’anno, è quello che si definisce un omicidio eccellente, visto il peso dell’obiettivo colpito.
«Se non dovesse trattarsi di una epurazione interna, bisogna prepararsi perché saranno giorni di fuoco», ipotizza un investigatore che ben conosce storia e dinamiche malavitose dei clan di San Giovanni a Teduccio.