di Francesco Vitale
Il sei dicembre scorso, 24 ore dopo essere finito in carcere nell’ambito dell’operazione Olimpo che ha portato all’arresto di 13 persone in totale, l’imprenditore Adolfo Greco è comparso davanti al gip Tommaso Perrella per l’interrogatorio di garanzia.
Il «re del latte»
si è avvalso
della facoltà
di non rispondere
ma ha reso
una dichiarazione,
attraverso
la quale
ha respinto
ogni addebito contestato
«Nego gli addebiti, svolgo da sempre l’attività di imprenditore e mio malgrado sono vittima da sempre di attività estorsiva», ha dichiarato Greco (difeso dagli avvocati Vincenzo Maiello e Michele Riggi). Attività estorsiva, che, afferma l’imprenditore, «per timore non ho mai denunciato; quanto ai fatti che mi vengono contestati, voglio solo dire che le presunte vittime sono (due imprenditori), (con uno dei quali) ho rapporti di collaborazione professionale, ragione per la quale mai avrei agito illecitamente nei loro confronti».
«Del resto – continua Greco – non ho tratto nessun personale profitto dai fatti che mi vengono contestati e se ho svolto un’attività, per così dire di ‘mediazione’, l’ho fatto nel solo interesse delle vittime e per il timore che i mandanti di queste estorsioni potessero prendersela con me».
Greco parla
anche delle conversazioni
alle quali ha partecipato
e che sono state intercettate
dagli investigatori
«Riconosco – afferma – dopo aver letto l’ordinanza, che le parole da me talvolta proferite, in occasione delle conversazioni captate, possono destare dubbi e perplessità sulle mie reali intenzioni, tuttavia si tratta di parole a volte proferite al solo fine di assecondare i miei interlocutori camorristi». Anche se, proprio restando nell’ambito di dette conversazioni intercettate, annotano gli inquirenti nel faldone dell’ordinanza, Greco, in una occasione esterna il pensiero che le vittime vanno vessate un poco alla volta, «piano piano». Infine, dichiara l’imprenditore stabiese, il sei dicembre scorso: «Più in generale, voglio precisare di non aver mai tratto profitto, in alcun modo, per me e per la mia azienda, dal rapporto con alcuni camorristi della zona». In calce a poche righe la firma di Adolfo Greco, che è in carcere a Secondigliano, da più di un mese, accusato di concorso in estorsione aggravata dalla matrice camorristica. L’operazione Olimpo è stata condotta nei confronti dei clan dell’area stabiese, vale a dire D’Alessandro, Cesarano, Afeltra e Di Martino.