di Giancarlo Tommasone
E’ più volte emerso dalla lettura sia dell’ordinanza che dell’informativa di polizia giudiziaria relative all’operazione Olimpo, come l’imprenditore Adolfo Greco nel corso degli anni abbia intessuto rapporti con i vertici dei clan stabiesi. In quest’ottica si inserisce pure l’incontro avvenuto il 16 luglio 2014, tra «il re del latte» e Raffaele Afeltra, alias ’o borraccione, esponente apicale dell’omonima cosca di Pimonte.
La richiesta di finanziare l’opera nel cimitero
di Santa Maria la Carità
Afeltra, a distanza di pochi mesi dalla sua scarcerazione, va a trovare l’imprenditore nella sede della società Cil, accompagnato da Umberto Cuomo (pregiudicato ritenuto persona di massima fiducia degli Afeltra). «I rapporti tra Greco e gli Afeltra apparivano quanto mai chiari. Ma soprattutto incontrovertibile era la partecipazione del Greco a molti dei loro affari», annotano gli uomini della Mobile. Il motivo di detto incontro, come cristallizzato grazie all’intercettazione della conversazione avvenuta negli uffici della Cil, «era dovuto ad una richiesta economica di “un milione e mezzo di euro” per finanziare i lavori di realizzazione dei loculi presso il nuovo cimitero di Santa Maria la Carità».
L’opera doveva essere realizzata
dalla ditta Coticelli di Gragnano
L’incarico per realizzare le opere, è scritto ancora nell’informativa di polizia giudiziaria, «era stato affidato all’impresa edile Coticelli di Gragnano, aggiudicatrice della relativa gara d’appalto e probabilmente, in qualche modo, legata agli Afeltra». Sono le 12.55 del 16 luglio 2014, dopo i saluti e lo scambio di convenevoli, si entra nel merito della discussione. Raffaele Afeltra espone il «problema» a Greco.
L’incontro tra il boss e l’imprenditore registrato
dalle cimici nell’azienda Cil di Castellammare di Stabia
«Ci sta un costruttore che sta facendo un lavoro già iniziato però… gli è venuta a mancare un po’ di liquidità, quindi, dice lui, se troviamo noi un finanziatore». Greco sta ad ascoltare per apprendere maggiori particolari sulla questione, poi mostra di essere a conoscenza del fatto (avendolo appreso da fonti aperte) che alla citata ditta di Gragnano siano stati affidati i lavori per i loculi presso il cimitero di Santa Maria la Carità e che ci siano problemi con le fideiussioni.
Greco prospetta ad Afeltra che trovare credito presso le banche non è più semplice come una volta, oltre a ciò c’è anche la questione della tracciabilità del denaro, per cui, dice l’imprenditore, non è possibile spendere più di «990 euro in contanti… ci vogliono i soldi dichiarati, è questo oggi il problema». Comunque, alla fine, Greco dice pure che sarebbe possibile organizzare un incontro a cui far partecipare i diretti interessati (i costruttori) per vedere in che modo provare a risolvere la questione.
L’imprenditore prospetta la possibilità di presentare
il costruttore in difficoltà ad alcuni banchieri amici
Afeltra appoggia la proposta di un incontro, anche perché solo dalla voce dei diretti interessati (o del diretto interessato) si può riuscire a capire, come sottolinea Greco, «che cosa c’ha (intende quale sia lo stato finanziario del costruttore)… ci spiega la situazione». A questo punto, continua l’imprenditore, «se ci sono gli estremi e ho la possibilità per mezzo di Raffaele (Afeltra, ndr), … dico,… io sto a disposizione per Raffaele di farlo conoscere a un presidente della banca… Banca di Credito Cooperativo a Napoli… il presidente, se lui ha gli elementi (se l’imprenditore ha una situazione economica tale da dare garanzie alla banca per l’eventuale operazione, ndr), sicuramente questo lo fa».