Il contratto firmato dopo una contesa giudiziaria davanti al Tar Campania
di Fabrizio Geremicca
Dall’Arpac, dove era il responsabile della campagna di monitoraggio della qualità delle acque di mare ai fini della balneabilità, all’area marina protetta di Punta Campanella. E’ il percorso di Lucio De Maio, che oggi ha firmato il contratto come direttore della riserva. Appassionato di mare e navigazione, residente a Sant’Agnello – uno dei Comuni che ricadono nel perimetro dell’area marina protetta – De Maio ha chiesto ed ottenuto dall’Arpac l’aspettativa. Come direttore guadagnerà poco più di tremila euro al mese.
Laureato in Scienze Nautiche con indirizzo oceanografico, ha lavorato alcuni anni fa anche nell’agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana. «Assumo questo incarico con grande entusiasmo – commenta – perché finalmente posso impegnarmi direttamente per il bene del mio territorio. Le priorità sono una corretta gestione dell’area marina protetta ed un’effettiva tutela del mare». Lucio Cacace, il presidente di Punta Campanella, aggiunge: «Auguro al nuovo direttore buon lavoro e sono felice perché si conclude un percorso che non è stato semplice». Caratterizzato, tra l’altro, da una contesa giudiziaria davanti al Tar Campania.
La contesa al Tar Campania
Meno di due anni fa, il 28 dicembre 2021, il consiglio di amministrazione del consorzio di gestione dell’area marina protetta aveva nominato quale direttore Alberico Simioli. Contro la sua nomina avevano presentato ricorso al Tar altri due candidati che avevano partecipato alla selezione. Uno era Antonio Romano, l’altro proprio De Maio. Romano contestava l’erronea attribuzione dei punteggi e l’inadeguata motivazione dei giudizi attribuiti ai candidati. De Maio «l’illegittimità del bando e dell’articolo 21 dello Statuto dell’area marina protetta Punta Campanella, che «non prevedono un criterio da seguire per la scelta finale tra i tre candidati; violazione dell’obbligo di motivazione, per essersi la prova orale conclusa con un mero voto numerico; eccesso di potere e violazione dei principi di trasparenza ed imparzialità perché nessuno dei componenti della commissione è esperto nelle materie specifiche del concorso».
Entrambi i ricorsi sono stati poi demandati dai giudici amministrativi al tribunale civile ordinario. Nel frattempo, però – arriviamo così a settembre 2022 – il direttore in carica Simioli ha rassegnato le dimissioni «per motivi personali». L’area marina è rimasta da allora senza un direttore. Fino ad oggi, quando De Maio, che nel frattempo ha ritirato l’azione giudiziaria che aveva promosso contro il suo nuovo datore di lavoro, ha firmato il contratto.