Nell’isola momenti di forte tensione: un gruppo di giovani nordafricani, esausti per l’attesa, hanno deciso di scavalcare la recinzione
di Aurora Olivola
Tra il 12 e il 13 settembre, l’isola di Lampedusa ha registrato un numero record di sbarchi. Il centro di accoglienza dell’isola, progettato originariamente per ospitare non più di 400 individui, si è trovato ad affrontare una situazione critica accogliendo oltre seimila nuovi arrivati, una quantità che equivale circa all’intera popolazione residente di Lampedusa. In risposta all’aumento della pressione migratoria, il governo tedesco ha optato per una sospensione temporanea dell’accoglienza volontaria dei richiedenti asilo provenienti dall’Italia. Questa decisione è stata formalmente trasmessa al governo italiano attraverso una lettera, come riportato dal giornale «Die Welt».
Il 10 giugno 2022 il Consiglio europeo affari interni ha firmato in Lussemburgo l’accordo per il «meccanismo volontario di solidarietà», sotto iniziativa congiunta del ministro tedesco Faeser, che prevedeva il ricollocamento di circa diecimila richiedenti asilo ogni anno, individuati soprattutto tra le persone salvate in mare, nel Mediterraneo e nell’Atlantico, a fronte delle 144 mila richieste di asilo del 2021 nei paesi di primo sbarco come Italia, Spagna, Portogallo, Cipro, Grecia e Malta. Dato la scarsa adesione di paesi intenzionati a partecipare a questo progetto, l’obiettivo era stato ridotto a 8.000 persone. Secondo la Commissione UE, nell’agosto 2023, nell’ambito di questo meccanismo sono state finora distribuite in totale solo circa 2.500 persone, principalmente in Germania e Francia. La ministra tedesca dell’Interno e promotrice del meccanismo volontario di solidarietà, Nancy Faeser, ha indicato che tale disposizione è stata presa in risposta alla «notevole pressione migratoria» che la Germania sta affrontando.
Convenzione di Dublino
Questa decisione avviene in un momento in cui l’Italia ha sospeso i trasferimenti previsti dalla Convenzione di Dublino da nove mesi, citando ragioni tecniche e una mancanza di capacità di accoglienza. Nel frattempo, il ministro dell’Interno francese, Gérarld Darmanin, ha espresso la volontà di rafforzare le misure di sicurezza al confine tra Mentone e Ventimiglia, in risposta all’aumento del 100% dei flussi migratori registrati nell’area.
La premier italiana, Giorgia Meloni, ha commentato la situazione in un’intervista, esprimendo una certa aspettativa per la sospensione delle procedure da parte di Francia e Germania. Meloni ha sottolineato l’importanza di concentrarsi non solo sulle ricollocazioni, ma di affrontare il problema degli arrivi primari in Italia. Ha ricordato che il governo italiano aveva precedentemente informato i partner dell’UE della sua incapacità di accogliere i «dublinanti» a causa della limitata capacità dei suoi hotspot e ha sottolineato la necessità di un maggiore supporto dall’UE nella gestione dei confini esterni del paese.
Le crepe nel sistema di solidarietà
In questo scenario già critico la giornata di oggi ha segnato un nuovo episodio di forte tensione nel continuo dramma a Lampedusa. Un gruppo di giovani nordafricani, esausti per l’attesa all’hotspot di Lampedusa, hanno deciso di scavalcare la recinzione, tentando di unirsi ad altri migranti più avanti. Le forze dell’ordine sono intervenute riconducendo i giovani nell’area di accoglienza situata in Contrada Imbriacola.
In conclusione, la crisi migratoria attuale e la situazione degli sbarchi a Lampedusa mette a nudo le crepe nel sistema di solidarietà europeo. La recente decisione della Germania di sospendere l’accoglienza di rifugiati dall’Italia, in un momento di pressione migratoria senza precedenti, solleva questioni urgenti sulla coesione e l’unità europea. Insieme all’intensificazione delle misure di sicurezza al confine franco-italiano, sembra emergere un quadro di ritiro della solidarietà tra gli stati membri dell’UE.